Divise dal mappamondo e dalla storia, due amiche si ritrovano nella Berlino anni 30.
di Marianna Venturini
Amicizia e guerra fanno da sfondo a Io e Julia, lo spettacolo di Patricia Conti liberamente ispirato al libro Pentimento di Lillian Hellman, in scena al Teatro Libero di Milano fino al 25 gennaio.
La regia di Massimo Navone racconta in maniera diretta la storia di due donne, Lillian e Julia, interpretate da Monica Faggiani e Cinzia Spanò. Due amiche da sempre e si ritrovano dopo 13 anni per un breve incontro che ripercorre tutta la loro vita.
Fa da sfondo a questa intesa femminile l’atmosfera berlinese degli anni Trenta, un tempo di guerra in cui ogni tipo di relazione umana sembra colorarsi di destino. La paura di avere paura di Lillian si contrappone alla temerarietà di Julia, impegnata in quella che considera la sua missione ultima, cioè salvare chi può dalla follia del nazismo. Per questo chiede alla fidata amica di portarle una grossa somma di denaro destinato alla sua causa.
Lo scambio dei soldi diventa quindi l’appuntamento adeguato per ripercorre le loro vite, capire come le due siano cambiate dopo che sono state a lungo separate sui versanti opposti del mappamondo e della storia. Nella pièce di Navone trova il suo compimento il libro di Hellman: in scena si ritrova ogni sfumatura delle due donne. Lillian e Julia sono definite con tutti i loro pregi e i difetti del caso: una più prudente e concreta, l’altra agguerrita e sempre disposta a combattere. La regia di non dimentica di sottolineare ogni sfumatura dei loro caratteri.
I dialoghi hanno il ritmo di una sinfonia in crescendo che fa scoprire allo spettatore i dettagli delle loro vite. Il risultato è che i tempi scenici sono pressoché perfetti in un connubio di passione e paura. In scena le due protagoniste sono cristalline e intensissime. Faggiani e Spanò si dimostrano perfino più introspettive di quanto sarebbe richiesto dai loro ruoli e riescono a conquistare l’attenzione degli spettatori nella loro interazione. La sobrietà con cui vengono presentati i sentimenti è superata dalla loro interpretazione. Dopo averle viste interpretare Le nozze dei piccolo borghesi sempre al teatro Libero, in quel caso dirette da Corrado d’Elia, Faggiani e Spanò hanno dato ancora una volta prova della loro raffinata armonia. Missione riuscita, al meglio, dunque.