Una trama-videogame contro la discriminazione dell’obesità.
di Rosa Revellino
Si chiama Fatti più in là ed è la prima Web serie interattiva contro la discriminazione dell’obesità. Come in un videogame, lo spettatore può decidere le possibili svolte narrative e il finale della storia. Al termine di ogni episodio (della durata di 5 minuti circa), il fruitore si trova davanti ad una scelta (compiere l’azione A o l’azione B) e a seconda della destinazione del suo click la trama prosegue tenendo conto della direzione indicata. In questo modo l’utente, oltre a fruire di un prodotto di intrattenimento il cui contenuto veicola messaggi e stimoli di riflessione sul tema della discriminazione, ha la possibilità di manifestare una scelta diretta e di rendersi conto di come la personale attuazione di un comportamento piuttosto che di un altro possa modificare la nostra vita e quella di chi ci circonda.
L’intera struttura della web serie, è vicina a situazioni e a scelte che abbiamo davanti ogni giorno: “Anche per questo abbiamo scelto l’inquadratura in soggettiva” racconta a ilgionaleoff.it Luca Guidi, Web developer del progetto. “Grazie a questo espediente registico siamo riusciti a rendere ancora meglio il concetto di interattività. Non come gioco, ma come esperienza formativa. Riflettendo su questo, chi vede la serie dovrebbe riuscire ad immedesimarsi del tutto e a vivere la storia dal proprio punto di vista. Malgrado il finale riservi molte sorprese…”.
Il progetto audiovisivo è stato realizzato dall’associazione Erreics di Torino che ha riunito in team professionisti della comunicazione e dello schermo per accendere i riflettori sulle difficoltà che le persone obese si trovano a vivere quotidianamente. In particolare gli adolescenti, sempre più coinvolti nella dinamica perversa corpo-immagine che manda in cortocircuito le relazioni, affettive, familiari, scolastiche, lavorative. Il prodotto web è stato infatti girato grazie alla partecipazione diretta degli studenti dell’Istituto Giulio di Torino che in tre mesi di riprese hanno lavorato, come attori, sui temi della discriminazione e del bullismo. Lo hanno fatto però con il loro linguaggio che è sempre più modellato sui ritmi e le tessere verbali dei social network, oggi più che mai strumento di conoscenza e di apprendimento e di diffusione virale delle notizie.
Una scommessa anche e soprattutto dei creativi del progetto, Marco Ontano e Leopoldo Caggiano, professionisti già avvezzi ad un tipo di comunicazione che si potrebbe definire infotaintment ed edutaintment. Una tecnica espressiva al servizio della comunicazione sociale e della formazione?
“ Questo nostro prodotto parla in modo nuovo, veloce, a volte frenetico” continua Tiziana Magnaguagno, co-progettista di Erreics “Lo fa con le misure e i tempi narrativi dei ragazzi, catturandoli in un contesto informale e durante un comune ed abituale passatempo: navigare in Internet”.
Il lavoro del gruppo Fatti più in là, che ha già incuriosito le frange più alternative del Web ed anche la vecchia rigorosa carta stampata, ha trovato sostegno nell’associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino e in tutta la rete di trasporti pubblici della città e dell’area metropolitana in cui verrà diffuso il prodotto fino a fine mese.
youtube.com/fattipiuinlaweb