Nella splendida cornice del lago Maggiore presso Fondazione Sangregorio a Sesto Calende, Silvia Priori, attrice, drammaturga, regista, ci fa viaggiare nel mito con lo spettacolo di teatro, danza e musica epica Cassandra (di scena venerdรฌ 5 luglio alle ore 21 , spettacolo organizzato dallโAssessorato alla Cultura del Comune di Sesto Calende), da lei scritto diretto e interpretato (da uno studio su Eschilo,ย Christa Wolf e Wisลawa Szymborska, con Arianna Rolandi, musiche di Marcello Franzoso, scene di Luigi Bello, costumi di Maria Barbara De Marco, direzione tecnica di Lorenz Ronchi). Laureata in Scienza Politiche indirizzo politico internazionale e diplomata attrice alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, Silvia Priori dirige Teatro Blu, basato sulla ricerca e la sperimentazione di nuove forme del fare teatro.
Come succede che una ragazza laureata in Scienze Politiche diventi attrice al Piccolo Teatro?
Il mio grande amore รจ sempre stato il teatro, sin da quando a 16 anni sono entrata a far parte di un gruppo universitario teatrale. Parallelamente ho voluto continuare a studiare, perchรฉ lo studio rende liberi e apre la mente.ย Nella mia vita lo studio รจ sempre stata una conditio sine qua non. Ho scelto Scienze Politiche indirizzo politico internazionale perchรฉ grazie a questo sono riuscita anche ad approfondire le dinamiche che sottendono alle relazioni internazionali. Per esempio, il Festival internazionale di Teatro Terra e Laghi, che dirigo da 18 anni, รจ basato su una fittissima rete di relazioni internazionali su tutta la Macroregione Alpina e che comprende anche sette Stati europei, quindi con contatti con ambasciate, consolati e Istituti Italiani di Cultura. Tutto quello che ho studiato all’Universitร l’ho riportato, tradotto e rielaborato nel mio lavoro. La mia passione รจ e resterร sempre il teatro, che รจ diventato la mia forma di vita. Questa passione mi porta a compiere voli pindarici con la creativitร e la fantasia, ma tenendo i piedi ben piantati a terra:ย fare teatro significa da una parte compiere un viaggio alla scoperta delle varie sfaccettature dell’umano e tradurle nei personaggi che si vanno a interpretare, ma dall’altro significa anche pianificazione, organizzazione, marketing,ย elementi molto concreti che sono alla base del nostro fare teatro.
Teatro Blu svolge anche formazione teatrale nelle scuole: che riscontro avete registrato presso i giovani?
La formazione รจ un elemento importantissimo nell’attivitร di Teatro Blu, che esiste da 35 anni e che oltre a produrre spettacoli svolge attivitร di formazione teatrale presso istituti scolastici di ogni ordine e grado e nelle Universitร . Da quattro anni sono a capo del settore teatro del polo della creativitร dell’Universitร dellโInsubria di Varese e sono docente di organizzazione di eventi internazionali nel campo teatrale. Ho un’esperienza diretta con tanti giovani: sono molto motivati e si lasciano coinvolgere nelle dinamiche dell’organizzazione di grandi eventi in campo teatrale. Sono molto desiderosi di imparare, partecipano alle mie lezioni con tanto entusiasmo, me lo trasmettono e io lo ritrasmetto a loro: le mie aule sono, come dire?, un cortile di giochi dove ognuno collabora per capire cosa c’รจ oltre, perchรฉ il teatro รจ un viaggio nell’oltre, una sfida a superare gli schemi conosciuti e andare verso l’inedito, l’ignoto, l’onirico. Ma รจ importante conoscere anche le strategie di comunicazione e di mercato, per creare collaborazioni proficue anche, sia con il settore pubblico che privato.
Cosa rappresenta Cassandra?
Cassandra รจ colei che per una maledizione di Apollo non viene ascoltata, vede nel futuro e viene cacciata come fosse una strega. E’ colei che vede oltre, ma che non viene creduta; รจ la veggente, la profetessa inascoltata, una delle tante donne della nostra quotidianitร , che hanno una visione del futuro chiara, nitida, forte e concreta, ma che non vengono ascoltate. Cassandra รจ quindi un inno all’ascolto e alla non discriminazione del genere femminile, spesso relegato al margine perchรฉ ritenuto fragile rispetto alla dimensione maschile. Attraverso il mito di Cassandra lo spettacolo valorizza la donna, i suoi lati umani, i suoi talenti e le sue virtรน: uno di questi talenti รจ la visone ad ampio raggio, una visione costruttiva anzichรฉ distruttiva. Cassandra dice: fermatevi finchรฉ siete in tempo, non impugnate le armi, il dialogo vince sempre. Noi generiamo i nostri figli non per mandarli in guerra, ma perchรฉ siano felici, trovino la loro strada e possano arricchire l’umanitร rendendo piรน bella la loro vita e quella degli altri.
Lo spettacolo sarร accompagnato da musiche epiche: puรฒ anticiparci qualcosa?
Cassandra รจ un mix teatro, danza e meravigliose musiche epiche, composte appositamente da Marcello Franzoso. Sono il giusto coronamento di questa tipologia di spettacolo.
Con una guerra che infuria nel centro dell’Europa chi รจ Cassandra oggi?
Cassandra รจ una di noi. Una donna come noi. La donna crea per portare luce e bellezza, la donna รจ colei che ama la vita, che sacrifica se stessa per la vita dell’altro e che grida: guardatevi dall’alto delle stelle. E siate prudenti.
Come cercare e trovare la Bellezza nel dramma dell’attualitร ?
La Bellezza รจ ovunque, ma prima di tutto รจ nel profondo di ognuno di noi, nell’angolo in cui si puรฒ trovare anima, luce, energia vitale, creativitร : cose che ritroviamo nella Natura. Credo che il trovare bellezza sia un obbligo quotidiano, da parte di tutti noi: il nostro pianeta รจ Bellezza e nonostante tutto ciรฒ che gli stiamo infliggendo, continua a regalarci in maniera generosa la vita attraverso la sua bella energia. Siamo degli ingrati, la Natura ci sta dicendo: siate prudenti, fate attenzione. La nostra Madre Terra รจ essa stessa Cassandra e ci sta dicendo: guardatevi dall’alto delle stelle, siete circondati dalla Bellezza, sappiatela guardare.
Quanto abbiamo bisogno del mito oggi?
Il mito รจ lo specchio dell’umanitร . E’ un archetipo, un modello cui ispirarsi, per trarne non solo giovamento ma anche insegnamento. Il mito รจ la nostra radice: per capire chi siamo noi ora, dobbiamo risalire ai Greci. Ma siamo anche vittime del mito, pensiamo a Elena di Sparta, una sposa bambina costretta a sposare il vecchio Menelao, prigioniera del suo palazzo, che si innamora di Paride concedendosi cosรฌ uno spiraglio di luce: siamo vittime di una visione misogina aristotelica che vede in Elena di Sparta solo caratteristiche negative, ma l’Elena che leggiamo in Omero e in Euripide รจ un’Elena estremamente umana, fragile e soprattutto รจ una donna che resiste. A volte il mito deve essere smantellato, per riconoscere invece quel valore altro che ci vuole trasmettere.