Una terra che non t’aspetti, terra dei miti – come titola la copertina disegnata come sempre da Marco Lodola– con grandi personaggi che nel territorio hanno tracciato un solco importante nella Storia e nella Cultura italiana e internazionale: Enea, Ugo Tognazzi, Sergio Leone. Questo il tema portante del nuovo numero di CulturaIdentità, la rivista fondata e diretta da Edoardo Sylos Labini, in edicola da giovedì 4 luglio che partendo dalla X edizione del Festival delle Città Identitarie, che si svolgerà proprio tra il 5 e il 7 luglio nel comune dell’agro pontino, vedrà protagonisti questi personaggi mitici.
Un viaggio che parte dalle radici antichissime: il mito di Enea. Infatti il mitico principe in fuga da Troia, cantato nell’Eneide di Virgilio, giunse nei luoghi che oggi chiamiamo “Pratica di Mare” per mandato divino e là, nel XII sec. a. C., fondava l’antica Lavinium, seme da cui sarebbe nata poi Roma cinque secoli dopo, come ci spiega Valentina Ferranti.
E da Enea, un’altra grande epica, contemporanea, quella del grande cinema, con Sergio Leone e i western all’italiana. Il regista romano, infatti, ha girato “C’era una volta in America” e “C’era una volta il West”, fra l’altro, proprio a Pratica di Mare e là ha voluto essere sepolto. Ce lo raccontano tre penne d’eccezione: Luca Verdone, che con Leone ha lavorato, Carlo Cambi e il concertista Gianmario Strappati, che si concentrerà sul sodalizio fra Leone ed Ennio Morricone.
Pomezia, o meglio, la sua marina, Torvajanica, è poi legata a un altro gigante del cinema italiano: Ugo Tognazzi. Il mattatore, il conte Mascetti, il re della goliardia. A raccontarcelo è infatti suo figlio, l’attore Gianmarco Tognazzi, intervistato da Massimiliano Beneggi, col ricordo delle estati a quel “Villaggio Tognazzi” in cui è passata tanta storia del costume italiano, mentre a Fabio Dragoni, toscanissimo, spetta l’incarico di rievocare le zingarate, quelle dell’alter ego cinematografico di Tognazzi, il conte Mascetti dei fiorentini “Amici miei”.
E così, il viaggio torna da dov’era partito: Pomezia. E le altre città di fondazione. Una battaglia dell’uomo contro la natura selvaggia e inospitale, vinta col lavoro e la volontà dopo secoli di stallo e sconfitte. Via la malaria e le pittoresche ma primitive lestre dei pastori, Latina, Pomezia, Pontinia, Sabaudia e Aprilia, insieme a tanti altri borghi, hanno punteggiato una fertile campagna, con le loro architetture Novecento che il mondo ci invidia, come ci spiegano Emanuele Mastrangelo ed Enrico Petrucci con due pezzi, rispettivamente sulla storia di questa impresa e col ritratto di due grandi cantori della medesima: Antonio Pennacchi, “il fascio-comunista” e il suo predecessore, Corrado Alvaro.
E poi, come di consueto, le Città Identitarie: questo numero portiamo i lettori a Ventimiglia, città del Corsaro Nero, Nemi, il borgo sacro alla dea Diana, e Sant’Oreste, adagiato accanto al Bunker Soratte. Poi Gabriele Cirilli, ospite al festival delle Città Identitarie a Pomezia che si racconta in un’intervista di Roberta Beta, e Adriano Monti Buzzetti, presidente del Centro per il libro e la lettura, che spiega a Emanuele Beluffi cosa fa il CEPELL per mettere fra le mani degli italiani quanti più libri possibile.
Infine, le rubriche con gli approfondimenti per i lettori di CulturaIdentità: innanzitutto i consigli per la lettura sotto l’ombrellone. Poi, le novità di ASACERT sul fronte della comunicazione e dello sviluppo sostenibile; “In viaggio con Itinere”, che ci porta nei sapori western dei film di Sergio Leone e sui banchi dei saloon della Frontiera, a cura di Food Academy Elior; il bilancio lusinghiero del Teatro della Toscana, con i grandi spettacoli, gli allestimenti nelle strade, i grandi nomi e le collaborazioni internazionali; l’attesa per la Biennale d’Arte di Ferrara, con protagonista ArtNow e la Fondazione Effetto Arte.
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