Pittura e scultura aprono le porte alla sua grande passione per l’Arte. Ma è il viaggio a condurla verso la fotografia. Laura Zambelli lavora come fotografa freelance. Attraverso l’obiettivo restituisce poesia e fascino alla sua visione creativa.
In una fotografia mi descrive chi è Laura Zambelli?
Romanticismo esistenziale e ricerca concettuale si fondono in uno
stile sempre efficace e personalissimo. Sono una visionaria
dell’eleganza, sia nella donna che nell’uomo, nella sua forma esteta, ma
dove i difetti, qualora ci fossero, possono diventare pregi e
caratteristiche, dove gli elementi della natura creano un connubio con
la forma umana, dove la creatività della mia mente gioca con le figure
femminili o maschili. Fantasia, creatività , riproduzione del mio bello,
della mia eleganza, del mio romanticismo. Io sono questa fotografia.
Nelle sue foto l’obiettivo è guidato dall’anima. Come ha scoperto la sua fotografia?
Sono nata come fotografa di natura e paesaggi, ma a un certo punto mi
sono resa conto che non era più sufficiente. Sentivo che mi mancava
un qualcosa e quel qualcosa era la figura umana. Il corpo, il viso, le
mani, gli occhi. Un corpo dinamico, espressivo, questo volevo
immortalare nei miei scatti. Un soggetto che muta di continuo, ora
ridente, ora serio, cogliere di ognuno tutte le varie sfaccettature. La
staticità l’ho voluta soppiantare con la dinamicità . Posso
reputarmi una fotografa dinamica, che di ogni soggetto cerca di
cogliere tutti gli aspetti.
Quanto il viaggio ha influenzato il suo sguardo nell’obiettivo?
Nella mia pur giovane età , ho viaggiato molto e questo mi ha
arricchito, sia dal punto di vista mentale che creativo. Vedere luoghi
con tradizioni e culture tanto diverse dalle nostre, ha allargato le mie
vedute mentali e spero, in futuro, di riprendere questi tipi di viaggi.
Quali sono i limiti dell’insegnamento fotografico?
In Italia, purtroppo, come insegnamento fotografico non c’è granché e
quello che si trova non è alla portata di tutti. I costi sono
esorbitanti. Io mi sono diplomata all’Istituto Artistico di Venezia, poi
ho seguito dei corsi fotografici, ma se sono arrivata al punto in cui
sono, che non è la fine ma solo un inizio, è soprattutto perché mi sono
formata da sola, studiando fotografia ore e ore, applicandomi anima e
corpo. Giornate passate al computer per migliorare sempre di più la
tecnica fotografica sullo sviluppo di un soggetto. Lo studio della
fotografia non si ferma mai e io nemmeno.
La sua ricerca espressiva la porta a misurarsi con i più disparati generi di fotografia, ma in ognuna si legge dentro Laura. Cosa firma nei suoi scatti?
La banalità , lo scontato non è nel mio dna. Nello scatto fotografico
di una persona cerco sempre di cogliere tutte quelle particolarità che
il mio occhio vede attraverso l’obiettivo, a corpo intero, ma soprattutto
nel volto, dove gli occhi spesso la fanno da padroni. Non per nulla sono
lo specchio dell’anima. Li guardo e poi li impressiono nella macchina
fotografica. Desidero arrivare a uno stile riconoscibile, ma so che non
è semplice, ma piano piano, studiando e provando, mi sembra di
riuscirvi. Scavo in me stessa per riportare in ogni scatto la mia anima.
Nella sua fotografia si creano mondi, ogni momento della sua vita si percepisce come parte del suo processo creativo. Così ci fa abitare risposte, negli sguardi, nelle pose, nella libertà dei movimenti. Chi è Laura oggi?
Sono una persona che desidera proseguire nel mondo fotografico, per
espandere tutto ciò che ho dentro. Molte sono le idee ed i progetti che
vorrei realizzare, alcuni piccoli, altri grandi, che spero, vista la mia
grande determinazione, di riuscire a concretizzare. Nell’ambiente
fotografico si prosegue solo se si ha coraggio, volontà e costanza. Doti
queste che mi appartengono. La fotografia è il mio mondo. Quando esco di casa i miei occhi desiderano vedere tutto quello che mi circonda, creano dei fermi immagini di paesaggi o di persone, scrutano e studiano la luce che mi avvolge, questo mi fa vedere il mondo in maniera diversa da altri.
L’amore per la natura e quello verso la figura umana li vorrei unire
insieme per creare, assieme alla luce, una fotografia che possa ispirare
qualcosa di surreale, metafisico, incantevole. Una fotografia come fosse
dipinta.