Jacopo Gassman porta in scena le nostre paure

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Che cos’è il teatro? A questa domanda in apparenza banale Chris Thorpe, una delle voci più importanti della drammaturgia britannica contemporanea, risponde così: «Theatre is a laboratory for thinking about how we think». Inevitabile quindi che le sue opere si interroghino sul comportamento umano più profondo, ponendo semplici quanto ingannevoli quesiti.

A riportare sulla scena italiana due dei suoi più importanti lavori, Jacopo Gassmann che ne ha curato traduzione e regia.

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ilgiornaleoffE’ così che il teatro Palladium di Roma dedica l’intera settimana a questo interprete del nostro tempo: stasera e domaniThere has possibly been an accident”, mentre da venerdì a domenica la scena sarà dedicata a “Confirmation”.

Due spettacoli tra loro molto diversi e molto intensi ma in fondo legati da un sottile fil-rouge: il primo è una piéce composta da tre monologhi in cui i personaggi si trovano in situazioni di svolta determinanti. Il secondo è un monologo che ruota intorno al pregiudizio di conferma.

Nella primo spettacolo tre attori, Francesco Bonomo, Enrico Roccaforte, Cinzia Spanò si susseguono in “flussi di coscienza” mostrando situazioni al “limite”. Nel primo racconto un testimone oculare descrive il ragazzo che ha davanti. La sensazione è che qualcosa di importante stia per accadere senza che lui ne abbia coscienza, fino a quando si trova di fronte ad un muro di carri armati nella piazza di Tienanmen. Nel secondo, una rivoluzione popolare culmina nella deposizione dei due vecchi sovrani che porta però con sé ad un vuoto di potere cui occorre dare risposta. Nel terzo, una donna sorvola una grande città in aereo, tra sonno e veglia. Ha lasciato tutto alle spalle per raggiungere lui e la nuova città che spera voglia accoglierla. Ma in sottofondo si sentono rumori sui quali si interroga. A legare le tre storie una figura ispirata a Breivik, l’uomo che nel luglio 2011 uccise 77 giovani sull’isola norvegese di Utoya.

Il secondo spettacolo di Thorpe, “Confirmation” è un testo, interpretato da Nicola Pannelli sulle nostre barriere, sul nostro rigetto di punti di vista contrari e sui meccanismi che ci portano a scegliere soltanto ciò che va a confermare le nostre ragioni. Partendo da studi che l’autore ha fatto attorno al cosiddetto “pregiudizio di conferma”, Thorpe prova di instaurare un “dialogo” con l’estremismo politico volto a comprendere in che modo costruiamo le nostre convinzioni e come mai, partendo da assunti comuni, si finisca sovente su posizioni diametralmente opposte. Un tema che, alla luce del riemergere di estremismi politici e religiosi, si carica di una forza e un’intensità maggiore.

Il teatro di Thorpe rappresenta una sorta di lente di ingrandimento sulla realtà, sul contemporaneo, aprendo uno spazio alla riflessione, al dubbio, alle emozioni forti. Due grandi appuntamenti da non mancare.