Guardiana: metafisica dell’amore con Merloni e Tognazzi

0

image (12)“Io sono già stata qui” dice Francesca Merloni, poetessa ed attrice, interpretando se stessa in “Guardiana” lo spettacolo teatrale che, girando l’Italia, sta conquistando uno straordinario successo.

Ogni sera in un teatro naturale diverso dove lo spettacolo, promosso e voluto da Lorenzo Zichicchi, affronta il tema dell’amore in un dialogo apparentemente metafisico tra donna e uomo che in realtà è la sintesi di ogni nostra esperienza umana.

Se Francesca Merloni, autrice del poema e attrice in scena, rappresenta la parte femminile dell’amore, Giammarco Tognazzi, in una mirabile interpretazione, ne è la parte maschile.

I cinquanta minuti in scena sono accompagnati dalle musiche composte da Remo Anzovino che è riuscito nella difficile opera di amalgamare suoni e voci in un unico destino linguistico. Parlare d’amore ai giorni nostri potrebbe sembrare un ossimoro; i racconti amorosi vivono di sporadicità e di velocità spesso sul filo dei social. Così non è nello spettacolo “Guardiana” dove l’amore è vissuto, raccontato nella sua drammaticità ma anche nella levità di alcune espressioni.

E’ la parola che accompagnata alla musica rende estatica l’aria che si respira attorno alla rappresentazione e dove, ognuno di noi, cerca quelle analogie “amorose” nella volontà di sentirsi parte e non soltanto spettatori di uno spettacolo teatrale.

E nel poema di Francesca Merloni tante sono le assonanze con i nostri destini e la magia è ritrovarle man mano che il dialogo tra uomo e donna si declina.

Ognuno di noi è, vittima e carnefice dell’amore e, vedendo “Guardiana” a teatro, comprendiamo ancora meglio come la nostra vita dipenda quasi esclusivamente dalla parola “amare”.