Atteso debutto al Brancaccino di Roma, dal 4 al 7 maggio (da giovedì a sabato alle ore 20 e domenica alle ore 18) per Emanuela Grimalda con “Le difettose“. L’impianto registico dello spettacolo è firmato da Serena Sinigaglia, mentre il progetto è a cura della stessa Emanuela Grimalda che si è liberamente ispirata al romanzo Le difettose di Eleonora Mazzoni. Si tratta di un monologo per sette personaggi e un’attrice: uno spettacolo, allegro, disperato, trasversale e vitalissimo esattamente come il microcosmo sotterraneo, apparentemente marginale ma assai popoloso che racconta.
“Ho letto il romanzo Le Difettose di Eleonora Mazzoni e ho pensato che la storia che raccontava mi riguardasse non solo come donna, ma come cittadina, come individuo che fa i conti con le trasformazioni in atto nella società in cui vive, con i sui conflitti, coi suoi costanti interrogativi. Mi interessava soprattutto approfondire il concetto del tempo nella società contemporanea, di come si spostato in avanti. Un tempo paradossale che ha allungato la durata della vita ma non l’età fertile” ha dichiarato la Grimalda, aggiungendo: “Il nostro tempo, in cui non è facile distinguere i desideri dai diritti e in cui la scienza apre continuamente nuovi orizzonti etici. Mi piaceva del romanzo, il parlare della fecondazione assistita nei termini di sentimenti e persone e non di leggi o ideologie. L’adattamento che ne abbiamo fatto per il teatro mi permette di dare voce e corpo, lacrime e risate a sette personaggi diversi per inseguire, attraverso la storia di Carla, la protagonista e del suo percorso di fecondazione assistita una metafora più grande della vita. Volevo raccontare il desiderio di Infinito di cui il desiderio di un figlio è parte, ma che appartiene a tutti. Donne e uomini. Ho proposto a Serena Sinigaglia la regia di questo spettacolo per stima e perché mi piaceva l’idea di come le nostre sensibilità si sarebbero incontrate attorno a un tema così difficile. È una scommessa intellettuale che ha reso ancora più appassionante questo lavoro”.