La Sala delle Colonne del Museo Civico “Ala Ponzone” di Cremona ospita Nĕmŏrālis, personale dell’artista Antonio Massarutto, a cura di Matteo Pacini. La mostra, visitabile sino al 3 agosto 2025, il cui titolo richiama l’antico termine latino che significa “boschereccio”, si configura come un viaggio attraverso il sottobosco, inteso non solo come ambiente naturale ma anche come spazio simbolico, luogo di margine e trasformazione.
Il progetto nasce da una lunga ricerca sul campo che Massarutto conduce da anni tra le foreste, i campi e le radure dell’Umbria e della Toscana. È qui che l’artista raccoglie materiali organici e manufatti dimenticati: ossa animali, legni levigati dal tempo, crini, metalli ossidati, utensili abbandonati. Frammenti di storie individuali e collettive che vengono ricomposti in sculture dalla forte carica evocativa. Ogni elemento porta con sé una memoria che Massarutto riattiva, trasformando il reperto in una presenza viva, capace di dialogare con il presente attraverso la materia del passato.
Le opere in mostra evocano un bestiario arcaico e visionario, popolato da creature zoomorfe e figure ambigue sospese tra realtà e immaginazione. Sculture che sembrano provenire da un tempo altro, da un mondo parallelo in cui natura e artificio si fondono. A renderle ancora più suggestive è il dialogo che instaurano con le architetture severe della Sala delle Colonne, uno degli ambienti più affascinanti del Museo Civico di Cremona, e con la collezione permanente, dove spicca la presenza di Giuseppe Arcimboldo. Pur senza proporre un omaggio diretto, Nĕmŏrālis stabilisce un ideale rimando all’opera del manierista lombardo, nella capacità di comporre forme vive partendo da frammenti naturali e oggetti inanimati.
Il lavoro di Massarutto è frutto di una pratica che unisce rigore anatomico e libertà creativa. Una passione nata da bambino, nel laboratorio del padre tassidermista, e maturata attraverso una quotidiana immersione nel paesaggio. Ogni scultura è frutto di improvvisazione, di un dialogo diretto e istintivo con i materiali trovati e con il luogo in cui vengono raccolti. L’artista stesso ama paragonare il proprio processo creativo al jazz, sua passione personale, dove ogni assolo è irripetibile e ogni opera è il risultato di una ricerca libera e aperta.
Ma Nĕmŏrālis è un racconto sul rapporto tra uomo, natura e spiritualità, tra materia e immateriale, tra ciò che resta e ciò che si trasforma. Un invito a soffermarsi sui dettagli, a interrogarsi sul nostro legame con il tempo, il paesaggio e le creature che lo abitano, reali o immaginate. Attraverso un allestimento misurato e suggestivo, il visitatore è accompagnato in un percorso che alterna suggestioni arcaiche e riflessioni contemporanee, in un dialogo silenzioso ma intenso con lo spazio e le opere esposte.
A completare il progetto sarà pubblicato un catalogo dedicato, in uscita nelle settimane successive alla mostra, che raccoglierà immagini delle opere e contributi critici, offrendo al pubblico la possibilità di approfondire il lavoro di Massarutto e il significato di questa sua nuova indagine scultorea.





