“Libere perfino di sparire”, l’identità femminile in tanti linguaggi artistici

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Antonella Casazza, Non sento piu il canto delle conchiglie

Dal 3 al 15 dicembre 2024 lo Spazio Ex Fornace di Milano ospita la mostra “Venus in Furs – Libere perfino di sparire”, che mette al centro la donna, la sorellanza, l’autodeterminazione e la sensibilizzazione sulla violenza di genere.

Il titolo, evocativo e provocatorio, suggerisce una libertà estrema, quella di scegliere persino l’invisibilità: nata dalla passione di tre artiste – Loredana Galante, Antonella Casazza e Marta Mez -, la mostra esplora l’identità femminile attraverso vari linguaggi artistici, con i contributi critici di Rebecca Delmenico e Zyta Misztal von Blechinger, che nel catalogo offrono spunti di riflessione preziosi.

Attraverso installazioni, dipinti e sculture, le artiste affrontano la complessità dell’essere donna oggi, invitando lo spettatore a un confronto diretto e personale con le loro esperienze e visioni del mondo.

Ogni artista offre una prospettiva unica. Le opere, come tessere di un mosaico, compongono una narrazione corale sull’identità femminile, ricca di sfumature e sfaccettature:

  • Marianna Bussola intreccia paesaggio e identità, creando una mitologia personale che unisce natura e introspezione.
  • Antonella Casazza, con “Non sento più il canto delle conchiglie”, esplora le ferite della femminilità, invitando a una riflessione profonda e viscerale.
  • Elisa Cella dipinge figure femminili intrappolate in geometrie intricate, simbolo di desideri irraggiungibili.
  • Ilaria Del Monte, in opere come “Le Spose Giovani”, crea spazi metaforici dove libertà e costrizione si confrontano.
  • Mahnaz Ekhtiary, in “Outside is Inside”, esplora la dualità tra interiorità ed esteriorità.
  • Loredana Galante, con il suo approccio relazionale, celebra la connessione emotiva e la socialità con grazia e ironia.
  • Liana Ghukasyan racconta storie oniriche e surreali, trasformandole in narrazioni caricaturali.
  • Valentina Grilli dipinge scenari vuoti ma pieni di tracce di vita, esplorando la tensione tra presenza e assenza.
  • Saba Najafi utilizza “pietre” come simboli di memoria, persistenza e resistenza.
  • Marta Mez ritrae atmosfere urbane sospese, specchio delle paure e incertezze contemporanee.
  • Marlena Promna gioca con il rapporto tra disegno e pittura, esplorando la bidimensionalità e lo spazio.
  • Alessandra Rovelli crea paesaggi interiori tridimensionali con le sue “Life-Box”.
  • Milena Sgambato libera figure femminili sinuose nello spazio, celebrandone la fluidità.
  • Tina Sgrò cattura atmosfere vibranti, animate da presenze invisibili.
  • Giulia Soul esplora l’isolamento generato dall’iper-connettività digitale.
  • Vania Elettra Tam omaggia la poliedricità femminile nelle sue quotidiane battaglie.
  • Federica Zianni reinterpretando miti classici con un linguaggio contemporaneo.