Com’era bella Milano nelle incisioni di Federica Galli

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Federica Galli (1932–2009) è  considerata una delle principali esponenti dell’arte incisoria contemporanea in Italia. Il suo lavoro si concentra prevalentemente sull’acquaforte, una tecnica di incisione su metallo che le ha permesso di ottenere grande precisione nei dettagli e di catturare la delicatezza dei paesaggi. In questi giorni Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi si è arricchito di una donazione: 15 sue acqueforti che costituiscono una sorta di ritratto dell’artista, dagli anni ’70 ai ’90.

Nel 1954 Federica Galli comincia a incidere cimentandosi nell’acquaforte e comprende ben presto che avrebbe potuto lasciare “un segno importante e unico”. Esponente della figurazione, con un’attenzione maniacale per i dettagli, innova la tecnica con espedienti ed effetti personalissimi di elevato virtuosismo lirico. Per esempio utilizza il candore del foglio bianco per rappresentare la neve ed è una maestra nella descrizione dei cangianti riflessi dell’acqua. È una dei pochi in grado di incidere en plein air. Espone con successo in Italia e all’estero.

La sostengono i più autorevoli critici del tempo, tra cui Giovanni Testori. Con la sua poesia, ha sedotto uomini di cultura, come Dino Buzzati, Leonardo Sciascia, Francois Mitterand e i maggiori esperti di grafica d’arte, quali i direttori dei principali Gabinetti delle Stampe dei musei del mondo, dal British Museum all’Ambrosiana e ora degli Uffizi.

Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi, infatti, si è recentemente arricchito di una donazione, 15 sue acqueforti, che costituiscono una sorta di ritratto dell’artista, dagli anni ’70 ai ’90. I fogli sono stati selezionati da Lorenza Salamon, Presidente della Fondazione Federica Galli, che dal 2009 promuove la sua eredità artistica e da Vera Agosti, critica d’arte. I pezzi scelti permettono di ricostruire la sua poetica, attraverso i temi da lei prediletti: tre lavori dedicati alla città di Milano e alla sua voglia di crescita e di trasformazione (Nord Bovisa, Piazzale Loreto, San Siro Mundial); tre a Venezia (Le Cupole, Rio Ognissanti, Rio San Lorenzo), dove l’artista ha trascorso lunghi mesi a scoprire scorci inediti; quattro alla celebre serie delle Cascine; due agli alberi monumentali e tre a soggetti vari, ispirati alla natura.