Maria Grazia Giovanna Dell’Aere è artista di formazione scientifica (a Bari, dove è nata, ha studiato al liceo scientifico), sui cui si è acceso il sacro fuoco dell’arte, che l’ha portata a laurearsi all’Accademia artistica della sua città.
Il suo linguaggio visuale si accompagna al linguaggio verbale e ne sono prova le poesie e i racconti per l’infanzia che illustra personalmente. Ogni sua realizzazione artistica nasce infatti da una profonda introspezione, riflettendo la sua sfera interiore e richiedendo un coinvolgimento emotivo intenso. Ha pubblicato diverse opere, tra cui “Nudamore” (Edizioni Secop), “Transparencies of the Soul” (Mundus Artium Press) e “Il Sentimento della Scrittura” curato da Raffaella Leone (Oltrevita Oltremorte). E naturalmente ha partecipato a numerose mostre sia collettive che personali, con una produzione ampia e diversificata che spazia dagli inchiostri di china alle xilografie e acqueforti, dagli acquerelli e tempere alle pitture a olio, dai pastelli cromatici alla matita sanguigna, fino ai disegni a penna e biro.
Avevamo già scritto di lei, citando una sua riflessione: “L’essere donna è per me una grande responsabilità perché ogni donna col suo fare, col suo credo, coi suoi sentimenti cambia il mondo. Come donna, dico un NO forte alla violenza in tutte le sue forme“. Di fatto, la scelta di ritrarre donne è motivata dalla sua percezione unica della capacità femminile di riflettere e diffondere il proprio mondo interiore e di lottare in quello esteriore.
Il suo linguaggio artistico si esprime attraverso il genere figurativo, utilizzando strumenti come matite, penne biro, acquerelli e tempere, terre policrome, inchiostri di china, xilografie, acqueforti, olio e pastelli a olio. Il suo stile combina campiture e velature, alternando il svelare e il celare immagini che emergono dalle profondità del suo essere. In una sorta di confronto interiore, queste immagini vengono trasposte direttamente sulle superfici, senza l’ausilio di bozzetti o disegni preparatori: le sue opere nascono in modo immediato, rappresentando visioni che si formano in maniera perfetta nella sua mente.
Le figure femminili di Maria Grazia Giovanna Dell’Aere rappresentano molteplici incarnazioni dell’idea universale di “donna”, catturate nei diversi istanti della vita quotidiana e concreta. Vi sono momenti luminosi, in cui l’artista predilige tonalità brillanti, e attimi più oscuri, che vengono espressi attraverso campiture cupe e ombrose.
A metà tra narrazione favolistica e realtà, le sue opere sono cariche di simbolismo e il suo fare artistico risente dell’espressionismo austriaco e dello stile grafico del Novecento: luce e ombra convivono nella sua arte, le sue opere sono pervase di luce, come se l’artista, nel crearle, camminasse tra colori che vibrano di luminosità. Tuttavia, esse evocano anche l’altra faccia del visibile: l’ombra, presente simbolicamente nelle composizioni più oniriche, visionarie e notturne, spesso realizzate attraverso la tecnica della xilografia.