Vita di d’Annunzio, l’esteta eroe narrato da un francese

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Pur essendo un popolo con una storia e una cultura invidiabili, gli italiani tendono ad avere una scarsa autostima, e non si rendono conto di quanta stima e ammirazione ricevano i nostri artisti all’estero. Una dimostrazione è la recente ripubblicazione di d’Annunzio. L’esteta eroe (Lindau, 2020, 396 pagine, 24,00 euro), biografia del Vate scritta dall’autore francese Philippe Jullian.

Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1971, racconta la vita di Gabriele d’Annunzio partendo dalle origini dei suoi genitori, per poi narrarne l’infanzia, quando era già conosciuto come un bimbo prodigio nella natia Pescara, l’adolescenza con i primi amori, e la carriera di scrittore e giornalista. Prosegue parlando delle sue imprese durante la guerra e nell’impresa di Fiume, concludendosi con i suoi ultimi anni di vita e il suo lascito culturale.

Philippe Jullian descrive accuratamente non solo la vita di d’Annunzio, ma anche il contesto storico e politico dell’Italia dell’epoca

Jullian riesce fin dalle prime pagine a descrivere accuratamente non solo la vita di d’Annunzio, ma anche il contesto storico e politico dell’Italia dell’epoca: in particolare, fa notare come nell’800, pochi anni dopo l’Unità d’Italia, il tema dei meridionali costretti a emigrare al nord era già tristemente attuale.

Nell’ultimo capitolo il biografo racconta anche un aspetto poco conosciuto in Italia, ovvero che il Vate ricevette gli elogi di molti dei più grandi scrittori francesi dell’epoca, come Jean Cocteau e Romain Rolland. Ciò offre molti spunti di riflessione sull’eredità di d’Annunzio anche al di fuori dei confini nazionali.