
Anika e Claudia sono le protagoniste di un romanzo intenso, profondo e, al contempo, amaro. Una storia di solidarietà al femminile e un messaggio di speranza. Due donne che, pur appartenendo a mondi molto diversi, riusciranno, insieme, a superare le proprie sofferenze e aprirsi a una vita più compiuta ed appagante.
Anika, di origine polacca, poco meno che trentenne, fa la cameriera in un ristorante giapponese a Torino, in cui il cuoco, Daisuke, le dedica ascolto ed attenzioni. Vive tuttavia con Adam, un uomo dell’est come lei, inizialmente gentile e premuroso, rivelatosi ben presto violento e possessivo. La scoperta di un figlio in arrivo, frutto di violenze e non di amore, sarà la ragione per lasciare tutto e tornare laddove tanti anni prima era fuggita. Claudia vive a Rossano Calabro con un marito, Damiano, attento e premuroso, dove conduce una vita comoda, minata, tuttavia, da una infelicità profonda e radicata: l’impossibilità di diventare madre.
L’incontro tra Anika e Claudia, del tutto casuale, avviene nella sala di attesa di un ginecologo: la prima rifiuta quella gravidanza non voluta, frutto delle violenze dalle quali è fuggita per tornare dalla madre e dalla sorella, braccianti a Rossano; la seconda, alla ricerca spasmodica di un figlio, esigenza dettata più dalle tradizioni e dal comune sentire di una terra ottusa alla quale una donna non può sottrarsi, che non da un sincero e libero desiderio di maternità.
Quando una donna, romanzo di esordio di Sara Maria Serafini, pubblicato da Morellini Editore nella collana Varianti, è un’introspezione profonda e a tratti amara dell’universo femminile, un libro che indaga desideri nascosti e legami che, abbandonati all’incuria, sono diventati violenti. Una scrittura asciutta, che non lascia spazio ai fronzoli di una narrativa melensa, ma, al contempo, potente. «Un affare di viscere e sentimenti umani», lo ha definito la scrittrice Sara Rattaro, direttrice della collana editoriale.
La storia di Anika e Claudia è una storia di nascite e di rinascite, di dolore e di mancanze, di malattia ma anche, infine, di amore, di amicizia, quindi di vita.
Attraverso una narrazione solida, ben strutturata e fluida e una descrizione acuta ed accurata dei personaggi, Sara Maria Serafini ci accompagna, quasi per mano, in un percorso accidentato, in cui troviamo il dolore e l’amarezza di due vite segnate dalle frustrazioni quotidiane all’interno di due mondi contrapposti: da una parte, un contesto fatto di emarginazione e precariato, dall’altro una realtà piccolo borghese di una piccola e remota provincia italiana, accomunate dalla speranza di un futuro migliore da costruire insieme. Un romanzo che sa toccare le corde giuste e nel quale ogni donna può in fondo riconoscersi!