Il Futurismo in musica arriva fino a San Francisco

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MUSICA_FOTO 2A un secolo da L’arte dei rumori, il manifesto della musica futurista di Luigi Russolo, il panorama musicale italiano (e non solo) vanta un erede dell’avanguardismo futurista. Sardo di Sassari, ma attualmente trapiantato in Usa dove insegna al Conservatorio di San Francisco, Luciano Chessa è un compositore la cui musica parte da ricerche sul futurismo. Formazione medievista a Bologna (tesi sul contrappunto del ’300), allievo di Piero Buscaroli (con «centinaia di articoli sforbiciati da Il Giornale», ricorda Chessa), poi un dottorato alla University of California sul futurismo con una tesi su Luigi Russolo e l’occulto.

L’incontro col futurismo, racconta Chessa a OFF, «nasce da bambino, anzitutto tramite l’opera intensa e profonda del concittadino Mario Sironi, poi con la scoperta di Boccioni, e infine con un volume di storia della musica in cui compariva la riproduzione dell’unico frammento esistente del Risveglio di una città di Russolo. Non potevo immaginare che un giorno avrei avuto l’onore di dirigerne la primaMUSICA_FOTO esecuzione moderna». La fascinazione per il futurismo lo ha addirittura spinto a realizzare la prima e unica ricostruzione completa dell’orchestra di “intonarumori”, composta di 16 strumenti ideati da Russolo per riprodurre i suoni-rumori: «L’orchestra di intonarumori russoliana era un organismo composto di vari membri che hanno senso solo se considerati in quanto “gruppo”. Questo è il principio alla base della mia ricostruzione, condotta strumento per strumento partendo dall’ululatore medio». Lo stile di Chessa compositore è classico-contemporaneo – «Russolo vs Verdi», secondo il San Francisco Weekly – come il sua seconda opera Cena Oltranzista nel Castelletto al Lago. La “prima” il 22 settembre a Bolzano.