Festival Sanremo: se Dargen cerca lo scontro politico

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fonte FB

È un Festival di Sanremo molto tranquillo e, tutto sommato, questa è l’atmosfera che si vuole mantenere. Sanremo è uno dei migliori teatri di polemica da sempre, ma quest’anno c’è solo l’interesse a vivere con serenità una kermesse ricca di belle canzoni. Alcune un po’ troppo già sentite, ma senza dubbio orecchiabili. Dunque la parola d’ordine sembra essere: godersi Sanremo. Anche dal Parlamento nessuno ha voglia di alzare polveroni, nemmeno sul testo di Dargen D’Amico, che invece sta facendo di tutto per farsi notare. Il suo testo è palesemente contro il governo: “Abbiamo cambiato le idee, abbiamo cambiato leader ma la madre e le altre donne non hanno niente da ridere”. Giorgia Meloni, però, ha ben altri pensieri piuttosto che le provocazioni di un cantante che ha bisogno di urlare (perché non sa cantare). Parliamo di uno dei migliori amici di Fedez, che lo sponsorizza anche in questi giorni sui social: difficile aspettarci testi di Proust.

Dopo avere fatto chiasso la prima sera gridando la sua solidarietà per i bambini palestinesi, ma più che altro lo sdegno perché “nessuno se ne interessa”, Dargen D’Amico mercoledì si è ripetuto. Ha ribadito: “Non voglio fare politica, parlo con amore”. Quindi rieccolo giovedì in sala stampa. Si prende tiepidi applausi da qualche giornalista quando afferma: “La mia non è politica, ma civiltà. Ho parlato io di cessate il fuoco perché la politica non lo ha fatto”.

Insomma nessuno lo considera: Dargen sembra uno di quei politicanti di quartiere che deve portare in giro da solo i volantini perché non ha granché da dire. Ha solo voglia di fare rumore. Ma i problemi sono altri e non si cade nella provocazione. Fa tutto da solo.

Anche in conferenza stampa si pone le domande e si fa le battute senza che gli vengano richieste. Vuole lo scontro, ma nessuno di quelli che conta ci casca. Vedremo se entro sabato riuscirà nel suo obiettivo.

Ecco, la differenza ora è proprio quella. Quando governava la sinistra, a Sanremo si trovava sempre un pretesto per fare polemica sempre contro il centrodestra. Oggi governa il centrodestra, ma a sbraitare è costantemente l’altra parte.