Ottimo risultato per l’Inimitabile FT Marinetti

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Ottimo risultato per la seconda puntata di “Inimitabili”: il programma condotto da Edoardo Sylos Labini domenica 30 marzo in seconda serata su Rai3 è stato seguito da 535 mila spettatori con il 4.2% di share.

Dopo Gabriele d’Annunzio, il secondo protagonista di questo “inimitabile” viaggio in quattro puntate che intreccia il documentario storico all’interpretazione teatrale è stato Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del Futurismo, la prima grande avanguardia che fece irruzione sulla scena internazionale demolendo la quiete ottocentesca dell’arte e della letteratura:

«È dall’Italia, che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria, col quale fondiamo oggi il Futurismo perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologhi, di ciceroni e d’antiquarii». E aggiungeva la pastasciutta, da abolire senza se e senza ma e senza il sì-ma-anche, perché «la pastasciutta è un alimento che si ingozza, non si mastica. Questo alimento amidaceo viene in gran parte digerito in bocca dalla saliva e il lavoro di trasformazione è disimpegnato dal pancreas e dal fegato. Ciò porta ad uno squilibrio con disturbi di questi organi. Ne derivano: fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo». Così scriveva il papà del Futurismo rispettivamente nel Manifesto del Futurismo (1909) e nel Manifesto della cucina futurista (1931), quanto mai attuali soprattutto il secondo, visti i tempi di sospensione pasquale con relativo pericolo di appesantimento da inghiottimento di perfidi alimenti amidacei.

Una puntata imperdibile con un Marinetti inedito che emerge dai cassetti di famiglia aperti per “Inimitabili” da Francesca Barbi Marinetti, critica d’arte e nipote di Filippo Tommaso Marinetti, con le carte e le foto di Luce, figlia terzogenita di FT e artefice della divulgazione del Futurismo nel secondo dopoguerra. E poi i faldoni messi a disposizione dall’Archivio Centrale dello Stato, fra cui il carteggio con Mussolini, e l’avvicinamento del fondatore del Futurismo al Cattolicesimo, con “L’Aeropoema di Gesù”. E poi le location più spettacolari, da Casa Balla a via Oslavia a Roma al Museo del Novecento e Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano fino agli stupendi mosaici aeropittorici della Città Identitaria La Spezia. Non potevano mancare i contributi degli intellettuali più autorevoli sul tema del Futurismo: lo storico Francesco Perfetti, che ha inquadrato il fenomeno nel XX secolo; Umberto Croppi, ex direttore della Vallecchi, una delle prime case editrici che pubblicò i libri dei futuristi e che ha recentemente riproposto in copia anastatica l’intera collezione del giornale “Lacerba”, passando per il regista Luca Verdone col sui sguardo sulle serate futuriste.

I lettori di CulturaIdentità troveranno anche approfondimenti e articoli esclusivi sull’inimitabile papà del Futurismo nel numero 51, in edicola da mercoledì 27 marzo.