Seduto su una consunta poltrona anni Cinquanta, le mani quasi giunte, ormai quasi una firma, il viso concentrato e assorto, in sottofondo musica live dei Jazz on Dark Project e le immagini feroci di gesti spietati e disumani. Possiamo immaginarlo così Carlo Lucarelli, sul palcoscenico del Teatro Auditorium Manzoni di Bologna, diretto da Andrea Maioli oggi 18 marzo nell’unica data dello spettacolo Serial Killer.
Una sequenza di racconti su personaggi realmente esistiti, persone capaci di pianificare più volte di seguito la fine di un altro essere umano, in grado di ideare un progetto oscuro elaborato e crudele e reiterarlo. Tra i personaggi scelti da Lucarelli ci sono gli italiani Cesare Serviatti il “Landru del Tevere” che uccideva donne per derubarle: «Pensionato, 450 lire mensili, conoscerebbe signorina con mezzi, preferibilmente cameriera, scopo matrimonio», questo l’annuncio sul giornale con il quale attirava le sue vittime. La celebre saponificatrice di Correggio Leonarda Cianciulli, dedita alla magia, che aveva ucciso tre sue amiche per salvare i propri figli da una possibile morte.
Tra le “eccellenze” estere lo scrittore sceglie Marcel Petiot che già da piccolo si fece notare per i furti e i dispetti ai compagni e le torture a piccoli animali, commilitone indisciplinato, ritenuto in parte insano di mente, diventa in qualche modo medico, e l’austriaco Jack “the writer” Unterweger che partecipò come giornalista alle ricerche della polizia e ad un pattugliamento per i suoi omicidi, e altri tratti dalle lunghe ricerche fatte negli anni dallo scrittore parmigiano.
«Un film dal vivo, evitando l’approccio del documentario, del taglio televisivo» spiega il giornalista del Resto del Carlino e regista dello spettacolo Andrea Maioli, «abbiamo cercato un percorso per immagini, a volte anche crudele, la musica con brani cult delle varie epoche in cui hanno vissuto i protagonisti, e uno sguardo coinvolto, non asettico, sullo stesso serial killer».
Per Lucarelli l’esperienza teatrale è quella meno usuale «in passato ho fatto poche cose e molto diverse in teatro, in questo spettacolo il taglio è originale così come l’incontro con Maioli», avvenuto in un caldissimo giorno della scorsa estate presso la casa dello scrittore in un piccolo paesino dell’Appennino. «Ero in anticipo» spiega Maioli «ho atteso in macchina che arrivasse l’ora dell’appuntamento, la radio accesa a basso volume, rivedevo degli appunti, era così caldo che neppure la cicale cantavano quando ad un certo punto, proprio davanti a me una banda di uomini rapina una banca». «E’ stata la prima rapina in un assoluto avvenuta nel mio paesino dove abitano poche anime» sottolinea Lucarelli, «non oso immaginare cosa succderà la prossima volta che Maioli verrà a trovarmi», ironizza con le mani quasi giunte lo scrittore.