Se la scultura e la poesia s’incontrano: “Poesie in scatola”

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Sabato 12 dicembre alle ore 17 presso lo Spazio Pedraglio a Como, in Piazza Volta, si inaugura un avvenimento OFF,  un avvenimento che oseremmo definire pop il concetto di contaminazione tra il linguaggio visivo dell’arte e quello aulico della poesia. Un’unione di sensibilità che è finalizzato anche alla beneficienza; parte del ricavato, infatti, andrà a favore della Caritas. L’arte regala popolarità alla poesia e la poesia le restituisce il favore in chiave intellettuale. Con l’ introduzione del critico Roberto Borghi, il poeta Pietro Berra si è unito in un percorso bellissimo con lo scultore Alcide Gallani.

Pietro Berra (Como, 1975) è giornalista al quotidiano “La Provincia”, di cui cura l’inserto domenicale “L’Ordine”. Ha collaborato con i settimanali “Diario”, “Panorama” e “Oggi”. Ha pubblicato 15 volumi tra poesia, narrativa e saggistica e tre guide cineturistiche del lago di Como e della Lombardia. Promotore di rassegne culturali, è nei comitati organizzatori di ParoLario, Lake Como Film Festival, premio “Alda Merini”, Ciakkare e Grand tour poetico, manifestazione itinerante per la diffusione della poesia e della bellezza in Italia e nel mondo. Con un altro poeta eccelso, nato negli anni ’70, Francesco Osti, hanno riletto  il cambiamento dell’Italia attraverso 30 cartoline simboliche: “La città visibile. Poesie da affrancare” (Edizioni Lietocolle, pp. 72, Euro 15).

Berra ha anche curato l’ antologia “Poesie dal fronte, Dalla Grande Guerra all’Afghanistan. Vite in versi di soldati semplici” (NodoLibri, pp. 216, Euro 15), introduzione del cantautore Massimo Bubola, le poesie, scritte su tutti i fronti, assumono il valore di frammenti di storia in presa diretta, vere schegge di emozione che, non di rado, si accendono di illuminazioni poetiche folgoranti. Leggendole, si può cogliere l’affresco di una nazione che, anche quando scrive in dialetto, è unita da una lingua che è espressione di corale umanità. Molti interessanti spunti possono essere ritrovati anche sotto il profilo sociologico, antropologico e linguistico.

La vera costante che corre tra i versi dei poeti che hanno vissuto la guerra in prima linea, dal Carso fino al Kosovo. In questa manifestazione alcune sue poesie inedite saranno custodite in scatole d’artista decorate a mano. Ciascuna è un’opera unica. Nell’epoca della serialità e della parola usa-e-getta, Pietro Berra e Alcide Gallani, docente, scultore, pittore e incisore che ha curato i raffinati cofanetti che contengono i versi poetici, riaffermano la preziosità e la bellezza dell’ingegno umano con le loro poesie in scatola di porcellana, numerate e tutte diverse tra loro.

Le loro strade si erano già incrociate nel libro d’artista “Notizie sulla famiglia” (2007), inserito nella collana “Minima poetica”, edita dalla Galleria Il Salotto di Como. Nel 2015 hanno cominciato un nuovo progetto comune, “Poesia in scatola”, ovvero testi poetici racchiusi in scatole di porcellana decorate a mano. Ciascuna un pezzo unico, prezioso come lo è la parola.  Allo Spazio Pedraglio i due autori presenteranno la prima serie di 10 Poesie in scatola, realizzata tra gennaio e giugno del 2015, e la seconda di 5, pensata per l’occasione. Piccoli scrigni, che racchiudono schegge di emozione, storia e umanità, abbinando al valore artistico quello della solidarietà. Sottolinea Berra: “ci sono scatole bellissime nei musei, prodotti dall’ antichità all’ Ottocento. Poi è arrivata la serialità: le scatole Campbell eternate da Warhol o quelle della carne Spam che hanno dato loro malgrado il nome a uno dei fenomeni più fastidiosi dell’ era di internet. Mi piace l’ idea che le nostre poesie in scatola siano simili, ma solo nel nome, alla carne in scatola Spam. Ma di sicuro non sono spalmabili”.