Anfisa Letyago DJ, dietro la consolle comanda lei!

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La giovane Dj calabro-russa, con il suo minimal techno ti inchioda in pista a ballare.

di Michel Dessì

La deejay italiana. O quasi. Questo è uno dei casi in cui non vediamo l’ora che le istituzioni si diano una mossa per poter dire con soddisfazione che è nostra. Una cosa è sicura: per il momento, è già una di noi. È Anfisa Letyago. È la novità assoluta nel mondo della musica della notte. La deejay ventitreenne che si emoziona a far ballare i giovani.
Da dietro la consolle comanda lei. Con la sua musica, di certo, non ti annoi. Ti possiede. Ti inchioda sulla pista. E balli. Fino a dimenticare tutti i problemi che la vita, puntualmente, ti riserva. Nessuno, andando in discoteca, si aspetterebbe di vedere una ragazza affascinante e accattivante con le cuffie da deejay. Eppure è lei! È Anfisa. Propone un genere minimal techno. Una sorta di evoluzione della musica elettronica. Non lontana dalla microhouse e dalla glitch techno. Un genere di musica con una ritmica particolare, basato sulla sperimentazione sonora. Non è facile da suonare. Eppure lei l’adora. Anche se spesso è costretta a suonare musica commerciale. “Ma sempre rivisitata – ci tiene a dire – Cerco di fare mash-up e suonare un genere più ricercato.
Sono sempre attenta a capire il gusto musicale della gente che viene a ballare” Questa è la musica di Anfisa. Unica. Inconfondibile. Una musica che, attraversando ogni cellula del suo corpo, riesce a diventare una melodia dolce e sensuale. Ma, al tempo stesso dura. Forte. Quando la ascolti non puoi rimanere coi piedi per terra: la tua mente comincia a volare. A viaggiare. A sognare. Quasi a diventare come quella di un bambino. Sono poche le donne deejay. E sono poche quelle che riescono a farti sognare ad occhi aperti. Ha cominciato a fare musica, quella vera, a diciassette anni, perché ne sentiva il bisogno. Un desiderio innato. Un istinto spontaneo. Tutto ebbe inizio nella sua Siberia, dove cominciò quasi per gioco. Poi, a diciotto anni, il lungo viaggio verso la terra promessa. L’Italia. “Una terra che amo in tutto e per tutto. Dal suo clima mite e caldo, al suo cibo genuino e gustoso.” Ci dice Anfisa. La terra di suo padre. Calabrese d’origine. Una terra che sente sua. Che è sua. Le sue radici dimorano tra i secolari ulivi che governano la Calabria. Una terra che le sta dando molte soddisfazioni. E la rende felice. “E’ stato difficile entrare nel mondo della musica, soprattutto perché sono una donna, ma grazie alla mia tenacia ce l’ho fatta.” Lei ha scelto questa strada con coraggio e determinazione. Questo è quello che vuole fare da grande. Questa è la sua scelta. La sua vita. Non può più tirarsi indietro. È troppo tardi. È amata. Non è mai scesa a compromessi. Anche se le occasioni per farlo non sono mancate. Ha studiato. Tanto. Con difficoltà. Ma ce l’ha fatta. Il suo sogno si avvera giorno dopo giorno. Lei è un’artista. Non si vende. A nessuno. Per niente al mondo. “Io sono così”.