Massimo Faccini e Serena Viola, duetto pittorico in una stanza tutta per noi

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Quattro mani e un pianoforte. A quattro mani la scrittura di un romanzo. Si può dipingere anche a quattro mani? Ebbene sì, lo testimonia Prima Traccia, una grande opera (200 x 180 cm) co-creata in esclusiva per Duetto pittorico in un unico atto artistico, l’originale mostra che si è inaugurata l’8 maggio (e prosegue fino al 17 maggio) alla Galleria Strasburgo a Milano, in via San Gottardo 19.

L’arte della collaborazione: due artisti, un’opera
Sede della collezione permanente e atelier del pittore astratto-lirico dal timbro luministico Rodolfo Viola, la mostra è stata ideata e curata da Jacqueline Ceresoli.

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Gli artisti Massimo Faccini (chirurgo per scelta, pittore per vocazione) e Serena Viola (autrice di libri illustrati, figlia d’arte) hanno lavorato insieme, chiusi in una stanza, ascoltando musica, all’insegna della libertà espressiva.

“Per dare valore all’arte dell’incontro e una riappropriazione di uno spazio emozionale”, nel rispetto dello stile personale di ciascuno.

Il curatore come ponte: l’arte che genera reti

Jacqueline Ceresoli, critica d’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Palermo, afferma:

“Segno vitalistico dell’arte contemporanea aperta al dialogo e proiettata verso la condivisione contro la deriva narcisistica dell’Ego. Da una stanza tutta per sé a una stanza tutta per noi.”

Pittura condivisa: l’installazione e l’esperienza

Il percorso è un atto unico in due tempi: prima sulla tela, poi nella galleria.
Le pareti sono diventate tele. I quadri, colori. Le opere si attraggono in tensione, fra vuoti e pieni, fra esplosione ed implosione, creando un’esperienza estetica coinvolgente.

Due stili, una visione

Massimo Faccini
Tele grandi, olio, colore come organismo vivo.
Il segno è irrequieto, materico, gestuale e travolgente.

“Il colore circola sulla tela come il sangue nelle vene.”

Serena Viola
Il segno è minimo, essenziale.
Una pittura introspettiva, armoniosa, che evoca i “luoghi dell’anima”.

Contrappunti e risonanze

Il contrasto fra Faccini e Viola richiama un racconto delle Cosmogonie di Italo Calvino (“Le Cosmicomiche” di Italo Calvino, ndr):
“Esplodere o implodere – disse Qfwfq – questo è il problema…”

Il colore come suono emotivo

Per entrambi, il colore è espressione e risonanza.
Kandinsky diceva che il colore si può “ascoltare”.
E davvero, nelle sale, i colori risuonano.

Due opere in dialogo

Bufalo blu (Serena Viola): acrilico su tela 50×50 cm, blu sognante e rosso poetico.

Na-tivo (Massimo Faccini): olio su tela di lino 120×120 cm, segno dinamico, pennellata rosso-arancio come ferita.

Conclusione: la prima traccia che unisce

Una prima traccia capace di generare epifanie di bellezza, spazi di pensiero e relazioni.
Un gesto condiviso fra artisti, opere, osservatori.

Perché l’arte, come la vita, è fatta di tracce di sé.