Al Teatro Manzoni un “Inimitabile” Giuseppe Mazzini

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Foto di PINO LE PERA

Un viaggio nella Storia e nelle passioni di un eroe italiano. Il Teatro Manzoni di Milano si è acceso, ieri sera, per l’ultimo capitolo del format teatrale “Inimitabili”, firmato da Edoardo Sylos Labini, dedicato ai grandi protagonisti che hanno plasmato l’identità culturale e politica italiana. Dopo aver portato in scena altre vite straordinarie, come quelle di Gabriele d’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti, Sylos Labini ha chiuso in grande stile con Giuseppe Mazzini, padre del Risorgimento e sognatore instancabile, che ha ispirato generazioni con la sua visione di un’Italia unita, libera e repubblicana.

Lo spettacolo, scritto da Angelo Crespi, ha messo in scena un ritratto coinvolgente di Giuseppe Mazzini, figura centrale nella costruzione dell’Italia moderna. Eroe del Risorgimento, esule per quasi tutta la vita, Mazzini fu non solo un instancabile promotore dell’Unità d’Italia ma anche il padre ispiratore della Repubblica Italiana, che avrebbe visto la luce più di settant’anni dopo la sua morte. Uomo irruente, ma al contempo un raffinato pensatore, Mazzini ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del Paese, grazie alla sua instancabile lotta per la libertà, l’uguaglianza e la democrazia.

Sul palco, Sylos Labini, con la sua energia e profondità interpretativa, ha raccontato i momenti più significativi della vita di Mazzini mettendo in luce non solo il Mazzini politico, ma anche l’uomo, con le sue passioni, i suoi tormenti e la sua incrollabile fede nel sogno di un’Italia unita e libera. Dalle Cinque Giornate di Milano alla breve ma eroica esperienza della Repubblica Romana del 1849, passando per i lunghi anni di esilio in terra straniera, fino alla sua morte, quasi in solitudine, nel 1872. Il ritratto di Mazzini si è arricchito anche dei suoi legami personali e politici, come il profondo legame con la madre, l’intensa amicizia con Goffredo Mameli, il giovane poeta e patriota autore del Canto degli Italiani, morto tragicamente a soli 22 anni durante la difesa della Repubblica Romana. Non meno significativo fu il complesso rapporto con Giuseppe Garibaldi, figura tanto affine quanto diversa, con cui Mazzini condivise ideali e scontri, dando vita a un’alleanza che segnò le tappe fondamentali del Risorgimento Italiano.

La rappresentazione è stata arricchita dalle musiche originali del maestro Sergio Colicchio, che hanno amplificato l’intensità emotiva della narrazione, e da video e immagini di repertorio che hanno proiettato il pubblico direttamente nel cuore degli eventi risorgimentali.

Fondamentale anche il contributo visivo dato dall’allestimento scenico firmato da Alessandro Chiti, impreziosito dalle luminose e vibranti opere pop di Marco Lodola, uno degli artisti contemporanei più apprezzati, che ha portato sul palco un tocco di modernità in grado di dialogare con il passato.

Il format “Inimitabili” si è confermato un progetto di grande impatto culturale, capace di avvicinare il pubblico alla vita e al pensiero di personalità fondamentali della storia italiana. Edoardo Sylos Labini, attore e autore noto per il suo impegno nella divulgazione culturale, ha ancora una volta dimostrato la sua capacità di fondere teatro, storia e arte visiva in uno spettacolo unico e coinvolgente.

Con questo capitolo dedicato a Giuseppe Mazzini, Sylos Labini ha reso omaggio a una figura complessa e straordinaria: un uomo che visse per gli ideali di libertà, unità e uguaglianza, spesso a costo di sacrifici personali enormi. Mazzini, il sognatore esule, il pensatore raffinato e il combattente mai domo, emerge ancora oggi come un simbolo di coraggio e passione, un faro per chiunque creda nella possibilità di un mondo più giusto.