Max Papeschi porta il suo progetto visionario “Extinction” all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, offrendo una nuova prospettiva sulla condizione umana attraverso una narrazione artistica unica.
LEGGI ANCHE: Papeschi NON è “Il più grande artista del mondo dopo Hitler”!
L’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, situato nel prestigioso VII arrondissement, è un punto di riferimento per la promozione dell’arte e della cultura italiana in Francia. Ospitato nell’Hôtel de Galliffet, l’istituto offre spazi espositivi per favorire il dialogo interculturale attraverso mostre, eventi e iniziative culturali.
La mostra, aperta sino al 28 marzo 2025 e curata da Stefania Morici, si sviluppa attorno a un racconto distopico in cui una civiltà aliena tenta di ricostruire la storia umana attraverso “reperti” che distorcono la realtà.
Le opere centrali di questa saga artistica sono veri e propri enigmi culturali, come l’installazione “Zwergen Dämmerung” (Il Crepuscolo dei Nani), una parata di 54 soldati di terracotta con teste di gnomo e corpi ispirati all’esercito di Xi’an, e la scultura “Full Metal Karma”, che combina il corpo di un Buddha con la testa di Napoleone. Questi pezzi riflettono la natura ambivalente dell’umanità, divisa tra aspirazioni pacifiche e una fascinazione quasi idolatrica per la guerra e il conflitto. Il tema centrale, in questa fase iniziale del progetto, è il rapporto conflittuale dell’uomo con la violenza e il potere, esplorato attraverso un linguaggio visivo satirico e disarmante.
Papeschi costruisce un mondo surreale, servendosi dell’ironia per evidenziare le contraddizioni e i paradossi della nostra civiltà. Il punto di vista alieno, distaccato e talvolta goffo, offre agli spettatori un’esperienza che stimola la riflessione su temi universali come la memoria, il progresso e il rischio di autodistruzione.
“Extinction” è il frutto di una collaborazione interdisciplinare: l’allestimento è stato ideato da Giovanni Musica, le musiche originali sono firmate da Fabrizio Campanelli, e la comunicazione visiva è curata da Arianna Bonucci. I contributi di Giorgio Angelico, Michele Ronchetti, Maurizio Temporin, Flavia Vago e con il coinvolgimento di altre figure di spicco, come il consulente speciale Gianluca Marziani, la mostra si configura come un’esperienza artistica completa, capace di intrecciare diverse forme di espressione per raccontare una storia che risuona ben oltre le mura dell’Istituto.
Tra Arte e Provocazione Max Papeschi, artista, autore e regista, ha partecipato a oltre 60 mostre personali e a numerose collettive in tutto il mondo
Questo progetto era stato già presentato a Milano al Palazzo delle Stelline, al Teatro degli Arcimboldi, e l’Aeroporto di Malpensa, e promette di offrire al pubblico parigino una visione nuova e provocatoria sull’arte contemporanea e il nostro stesso futuro.