“Mazzini visse in un’epoca in cui era normale essere uomini di pensiero e di azione contemporaneamente”. Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa descrive l’“Inimitabile” Giuseppe Mazzini nella conferenza stampa di presentazione dello spettacolo di Edoardo Sylos Labini, a Palazzo Madama.
“Inimitabili. Giuseppe Mazzini” andrà in scena la sera del 19 giugno nel cortile di Sant’Ivo alla Sapienza, a poche decine di metri dal Senato. Interpretato dallo stesso direttore di CulturaIdentità, coprodotto da RG Produzioni, Teatro della Toscana e Società per Attori, lo spettacolo è tratto dal successo televisivo di Rai Cultura andato in onda ad aprile su RaiTre seguito poi dalla replica su Rai Storia.
“Una bellissima iniziativa presa con Edoardo – dice Marco Giorgetti, direttore del Teatro della Toscana durante la conferenza stampa – nel segno del recupero della storia e della tradizione. E della lingua, perché la lingua italiana è la nostra storia. Il Teatro della Toscana, attraverso i suoi cartelloni che prevedono anche tante traduzioni in italiano di opere straniere intende lavorare proprio per trasmettere la nostra cultura. Un impegno – conclude Giorgetti – che dovrebbe coinvolgere fin dalla più tenera età i nostri cittadini più giovani”. Proprio ai giovani pensa infatti il direttore del Teatro della Toscana, ponendoli insieme a Europa e cultura italiana nella triade di valori che anima i palcoscenici della rete di teatri che Giorgetti dirige.
“Con Edoardo Sylos Labini e Angelo Crespi – ora direttore di Brera e autore dei testi di “Inimitabili” – abbiamo messo in scena il racconto della passione per l’Italia, il dolore per la sua negazione o per l’oppressione, il senso della patria, che oggi è più importante che mai”.
Così “Inimitabili” approda nel Senato della Repubblica. “Non avevamo mai usato il cortile di Sant’Ivo alla Sapienza prima – spiega il presidente La Russa – C’era stato un tentativo per la Festa della Mamma, ma era sfumato. Ora c’è Mazzini, e devo dire che lui, padre della Patria, e la celebrazione delle mamme stanno bene insieme come pilastri della nazione”.
“Inimitabile – continua La Russa – è la vita di moltissimi uomini che hanno fatto grande l’Italia. Abbiamo scelto Mazzini per primo perché fra pochi giorni è il suo 219° compleanno. La data dello spettacolo non cade il 22, che sarebbe il giorno corretto, perché è un sabato pre-elettorale e così si potrà permettere ai senatori di assistere alla rappresentazione”.
“Una rappresentazione pop – gli fa eco Edoardo Sylos Labini – prendendo spunto dalla “Luminosa” di Marco Lodola, presente in sala stampa, che fa parte dell’allestimento. “Lodola è un artista pop, e pop è il linguaggio che abbiamo deciso di usare per raccontare Mazzini e gli altri Inimitabili. Così noi li riportiamo, anzi li restituiamo agli italiani. Li restituiamo perché per troppi anni ci siamo vergognati dei nostri padri nobili, dei nostri grandi, della nostra storia”.
Questo è il senso di “Inimitabili”, continua il direttore di CulturaIdentità: “Il primo di loro che racconteremo è il padre della Repubblica italiana e del Risorgimento. Un uomo che è vissuto 35 anni da esule e che è tornato nel nostro paese per passare dalla teoria all’azione. Mazzini lo troviamo così fra le barricate delle Cinque Giornate e poi nella Repubblica Romana, insieme a tantissimi altri patrioti, Garibaldi per primo. E poi Mameli, genovese come lui, che praticamente gli muore fra le braccia, in ospedale, dopo essere stato ferito nella difesa del Gianicolo”.
Pensiero e azione, dunque, come diceva Ignazio La Russa. E soprattutto amore per l’Italia. L’Italia innanzitutto, prima che la fazione, la nazione. Così infatti il presidente risponde indirettamente a una provocazione dalla platea dei giornalisti in sala stampa, sulla bandiera di Mazzini: “la bandiera di Mazzini era quella italiana, anche se a quell’epoca era con lo stemma della monarchia al centro. Prima l’Italia, la patria, la libertà”.
Foto: Andrea Chiarucci