Dal 18 maggio al 16 giugno 2024, negli spazi dell’Atelier Hartman della Fondazione Sangregorio a Sesto Calende, alle ore 17 si aprirà la mostra dal titolo Quando la luce colpisce: fotografie di Giacomo Vanetti in dialogo con due sculture in bronzo di Giancarlo Sangregorio, a cura di Claudio Composti, con il patrocinio del Comune di Sesto Calende.
Giacomo Vanetti cerca un dialogo con l’opera di Sangregorio e lo trova nei bronzi degli anni cinquanta realizzati dal Maestro e rappresentativi di quella fase che è stata definita dai critici “rovesciamento della forma”, dove la struttura interno-esterno è ribaltata ed emerge quello che può apparire il “negativo” della forma plastica, la sua struttura interiore. In mostra, Genesi di una stirpe del 1959 e Figura ed altro, dello stesso anno.
Nella ricerca di Vanetti, l’interesse per il corpo umano in relazione al movimento, diventa terreno di sperimentazione in cui convivono pratiche fotografiche di matrice chimico analogica, ma anche digitale con l’uso di processi di stampa complessi e raffinati. I soggetti inglobano quell’assenza-presenza di corporeità contemporanea che rappresenta il cuore della ricerca dell’artista. Oltre alle immagini a colori e in bianco e nero, tutte tratte dal progetto dal titolo When it hits, Giacomo Vanetti propone anche un’esperienza installativa con una sonorizzazione prodotta dal trio italo svizzero Niton che prevede l’uso di luce /scultura/ musica.
Come scrive nel testo introduttivo il curatore della mostra, Claudio Composti, “Cosa unisce, in un dialogo apparentemente azzardato, un fotografo ed uno scultore, distanti non solo per generazione, come Giancarlo Sangregorio (1925 – 2013) e Giacomo Vanetti, classe 1974? L’uso della luce. Come il fascio luminoso rivela le immagini in camera oscura, così gioca con le superfici delle sculture, creando profondità con le ombre” . E anche per Vanetti l’incontro con l’opera del Maestro Sangregorio ha fatto vibrare in profondità le corde più intime della sua sensibilità. “Sono molto contento di presentare un mio lavoro a confronto dell’opera di Giancarlo Sangregorio, nei suoi spazi. Anche se epoche e strade diverse ci caratterizzano, credo che la ricerca della figura e della luce ci accomuni. E spero che questo progetto lo dimostri”.
Come ancora si legge nel testo di Composti in riferimento all’esperienza installativa proposta dall’artista, “Qui, nella casa-studio del maestro, partecipiamo tutti ad un rituale grazie a Vanetti, che ci invita ad entrare nel buio per essere ri-definiti nelle forme dalla luce (laser). E come ogni rituale, o tempesta, in cui si entra, dopo che si è attraversato il limite tra luce e ombra, non si torna più gli stessi di prima”.
Per la giornata di inaugurazione è disponibile un bus navetta gratuito dal posteggio di fronte all’Abbazia di San Donato, in via S. Donato, 6 a Sesto Calende, dove si possono lasciare le auto (a 5 minuti di distanza dalla sede). Il mezzo è riconoscibile dalla targa esposta “Fondazione Sangregorio”.
Dopo la giornata di inaugurazione, la mostra è visitabile su prenotazione, contattando attraverso e-mail la fondazione: [email protected]
E’ possibile anche richiedere visite guidate comprensive della casa museo e delle collezioni.
Fondazione Sangregorio /via Cocquo, 19 – Sesto Calende