Alle 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana riaffiorate dal fango a San Casciano dei Bagni va l’International archeological discovery award “Khaled a- Asaad”, l’archeologo trucidato dell’Isis nel 2015 che pagò con la vita la difesa del patrimonio culturale di Palmira. Si tratta dell’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio. L’iniziativa è dovuta dal direttore della Borsa mediterranea del turismo archeologico (Paestum, 2-5 novmbre), l’unico evento del genere al mondo, Ugo Picarelli e dal direttore di Archeo Andreas Steiner, che hanno condiviso questo cammino in comune, consapevoli che “le civiltà e le culture del passato e le loro relazioni con l’ambiente circostante assumono oggi sempre più un’importanza legata alla riscoperta delle identità, in una società globale che disperde sempre più i suoi valori”. Il Premio, dunque, si caratterizza per divulgare uno scambio di esperienze, rappresentato dalle scoperte internazionali, anche come buona prassi di dialogo interculturale e cooperazione tra i popoli.
Le altre cinque scoperte archeologiche finaliste erano il ritrovamento nell’antica necropoli di Saqqara a Giza, a circa 30 km a sud del Cairo, della piramide della regina Neith con 300 bare e 100 mummie; le tracce del più antico calendario Maya in Guatemala, il ritrovamento di una città dell’era di bronzo nel bacino del Tigri; la scoperta di una città sotterranea risalente a Duemila anni fa a Midyat in Turchia.
Risalenti ad un periodo compreso tra il II secolo a.C. e il I d.C. le statue sono state protette dal fango e dall’acqua bollente del santuario votivo insieme a numerose monete, ex voto e iscrizioni latine ed etrusche. Si tratta del più grande deposito di statue dell’Italia antica. Di queste, cinque sono alte quasi un metro, perfettamente integre e realizzate quasi certamente da artigiani locali: effigi di Igea e di Apollo, oltre a un bronzo. L’eccezionale stato di conservazione all’interno dell’acqua calda della sorgente ha preservato meravigliose iscrizioni in etrusco e latino, incise prima della loro realizzazione.
Per quanto riguarda, invece, lo “Special Award” per il maggior consenso sulla pagina Facebook della Bmta, è risultata la scoperta in Guatemala delle tracce del più antico calendario Maya.