Sogno + arte = DreamArs

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SDreamArs e dici tutto: cose c’è di più bello in una combinazione semantica così chiara e poetica insieme? Le parole aiutano a mettere assieme un concetto che poi si realizza in qualcosa di effettivo: sogno + arte = mostra. Ma l’arte non esiste senza gli artisti ed ecco dunque che dentro i sogni sono i sognatori, che non sono degli acchiappanuvole e basta ma dei procacciatori di realtà aumentata, sia pure in senso non virtuale. E’ questo il senso della mostra DreamArs a cura della milanesissima Art Space negli spazi espositivi di Hub/Art, incubatore d’arte e promotore della creatività a 360 gradi nel cuore pulsante di quella Milano che si sta trasformando: zona Prada, dove Covivio sta rifacendo il look a quella che una volta era solo, si fa per dire, un’area industriale e che ora è la meta del pellegrinaggio dei globetrotters dell’arte. DreamArs è un progetto artistico fortemente voluto da Eva Amos che ha sotto traccia il filo rosso, rosso per definizione, della sensibilizzazione pubblica contro la violenza sulle donne e contro la violenza in generale. Un tema più che mai attuale e che l’arte, per definizione fedele al presente, traduce nella ri-apertura di mondi prodotti dagli artisti che ci offrono una visione alternativa e fattibile della realtà, vitaminizzata con forti dose di estro e creatività. Tanti artisti per una grande mostra e un grande tema: DreamArs, perché i sogni possono realizzarsi, se abbiamo il coraggio di lanciarci e afferrarli.

DreamArs giunge alla sua quarta edizione cone DreamArs IV, dal 20 settembre al 4 ottobre, presentando una selezione di artisti che utilizzano i media espressivi dalla pittura al disegno alla tecnica mista: incentrato sugli argomenti come la lotta alle discriminazioni sia sul territorio nazionale che internazionale, parità di genere, inclusione sociale, DreamArs IV presenta un vasto parterre di artisti italiani e internazionali permettendo così di scambiare le visioni diverse sulla problematica. Il titolo della mostra ha intenzione di contrastare la violenza, dove gli artisti “sognatori” propongono la versione opposta. In più, la sera dell’opening è coincisa con la presentazione del romanzo di Giacomo Pozzi, Un baobab toccò il cielo dell’Africa, con musica dal vivo del musicista irlandese James Knight.

Il tutto all’insegna del sogno e della bellezza con i piedi ben piantati a terra e il pennello sulla tela.

“La bellezza salverà il mondo”, dice il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij e, prima ancora di chiederci se questa frase possa essere anche interpretata come una domanda, proviamo a chiederlo agli artisti: anche se la frase “La bellezza salverà il mondo” fosse da interpretare con il punto interrogativo finale, avremmo già la risposta. E ce la darebbe l’arte. Soprattutto l’arte visiva, tramite fra bellezza e mondo. Torniamo alle origini: se è vero che noi possiamo conoscere la realtà solo attraverso i nostri sensi, come ci insegnava Immanuel Kant, ecco che allora l’arte diventa per davvero un accesso privilegiato al mondo là fuori. Non solo. Diventa un veicolo di cambiamento: basta passare da Ludwig Feuerbach (“non basta interpretare il mondo, bisogna cambiarlo”) ad Arthur Schopenhauer (“l’arte è una breve consolazione dal dolore”) per vedere come anche gli artisti possano essere veri e propri motori del cambiamento. E’ inutile girarci attorno: il mondo è brutto e cattivo, magari oggi lo è meno del passato, ma è fuori da ogni dubbio che conflitti fra nazioni e tragedie epocali come la pandemia incidano profondamente sul nostro modo di relazionarci all’esterno e fra di noi. Proprio all’inizio di quest’anno negli spazi espositivi di Hub/Art in occasione di una grande mostra sulla rinascita era stata sottolineata l’importanza delle arti visive e il ruolo dell’artista come attore sociale oltre che creativo: a riprova del potere quasi salvifico delle arti visive, Dreamers IV ribadisce la grande importanza degli artisti per la loro capacità di incidere sulla realtà esterna. DreamArs IV è un neologismo che contiene in se stesso la spiegazione: dal sogno all’azione il passaggio è un attimo proprio grazie all’arte. Ed è proprio agli artisti, ai “sognatori”, che dobbiamo guardare, perché è proprio grazie a loro che si può rinnovare quello stupore “mistico” che ci permette di vedere il mondo sotto un altro aspetto, di scorgerne lati inaspettati e conseguentemente di cambiarlo insieme al nostro modo di relazionarci ad esso, foss’anche per una visione alternativa ma potenzialmente forte. DreamArs IV ci offre varie visioni, nel vero senso della parola, simboliche, oniriche, eppure pregne di realtà, su argomenti che ci coinvolgono tutti, con le carte in regola per un’impresa non solo artistica ma anche educativa: forse la bellezza – e con essa l’arte – non salverà il mondo, ma forse proprio la bellezza di queste opere d’arte potrà ridestare quello stupore di fronte al mondo facendocelo riconoscere per quello che è, una potenziale fonte di bellezza a sua volta.