Torna il Napoli Film Festival e il cinema del Mediterraneo

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Due concorsi e gli omaggi a Georges Simenon, Buster Keaton e Peter Bogdanovich. Questi alcuni degli ingredienti della 24esima edizione del Napoli Film Festival che si terrà dal 25 al 30 settembre diretto da Mario Violini e organizzato da WooW con l’Istituto Francese di Napoli e il contributo della Regione e della Fondazione Film Commission Regione Campania. Oltre al tradizionale SchermoNapoli Corti, che pone l’accento sui film brevi, riprende anche il concorso Nuovo Cinema Italia per lungometraggi di giovani registi con proiezioni tra il Grenoble e l’Auditorium Santa Luisa di Marillac, una sala di 230 posti che apre per la prima volta alla città.

«Ventiquattro anni pieni di ospiti prestigiosi, di grandi anteprime e importanti retrospettive. Il covid ha frenato il fervore che c’era e la voglia di far scoprire un cinema diverso e pieno di contenuti. Siamo ripartiti da un’unica sede rispetto alle sei consuete e un unico concorso sui cinque che bandivamo in precedenza. Due edizioni senza contributi, realizzate solo con le proprie forze in attesa che il pubblico riprendesse a frequentare le sale cinematografiche. Oggi cominciamo ad incrementare l’offerta», così il direttore Violini, che quest’anno si è fatto affiancare nell’organizzazione dal manager Antonio Ciotola di Wonder Management e si è avvalso della collaborazione di Antonio Borrelli, Giuseppe Borrone, Ludovico Brancaccio, Marco Chiappetta, Maria Di Razza, Massimo Saidel, Alessandro Savoia, Tiziano Sossi, Evelina Violini.

 A contendersi il Vesuvio Award in Nuovo Cinema Italia saranno i lungometraggi “L’ Anima in Pace” di Ciro Formisano, “Quanno Chiove” di Mino Capuano, “Bellezza Addio” di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese; “Le Ragazze non piangono” di Andrea Zuliani; “La Luna sott’ Acqua” di Alessandro Negrini; “Corsa Abusiva” di Andrea Bifulco.

Nella sezione SchermoNapoli Corti sono stati selezionati: “A Mia Immagine” di Giuseppe Bucci; “Un Bacio Di Troppo” di Vincenzo Lamagna; “Brotherness” di David Power; “Buon Compleanno Noemi” di Angela Bevilacqua; “Chi Spara Per Primo” di Emanuele Palamara; “È Solo Il Vento” di Enrico Iannaccone; “Fatman” di Raffaele Patti; “Geisha” di Antonio Longobardi; “Leggerissima” di Lidia Riccardi; “Malafede” di Chiara Borsini, Marialuisa Greco e Paolo Corazza; “Il Mare Che Muove Le Cose” di Lorenzo Marinelli; “Piccole Cose” di  Elio Nubes De Filippo e Jessica Squillante; “Il Posto Del Padre” di Francesco D’Ascenzo; “Qualcosa Resta” di Pasquale Napolitano; “Ragazze Sole” di Gaetano Acunzo; “Sognando Venezia” di Elisabetta Giannini; “Ultimo Impero” di Danilo Monte; “Il Vicolo Dei Sogni” di Lorenzo Giroffi.

A decretare il vincitore la giuria composta dal critico cinematografico Alberto Castellano, dall’attore Vincenzo Nemolato e dal regista Marcello Sannino per Nuovo Cinema Italia e dal regista Marco Chiappetta, dall’attrice Cristina Donadio e il critico cinematografico Ignazio Senatore per SchermoNapoli Corti.

 L’immagine di questa edizione, curata come al solito negli ultimi anni dalla scuola di grafica Open Art di Federico Donatelli, è di Ivan Oliva ed è ispirata alla retrospettiva che il festival propone per i 120 anni dalla nascita dello scrittore franco-belga Georges Simenon, con proiezione di cinque film molto diversi tra loro realizzati dagli Anni ‘50 ad oggi da autori diversi per epoca e stile: “Le chat” di Pierre Granier-Deferre, “Il fondo della bottiglia” di Henry Hathaway, “La camera azzurra” di Mathieu Amalric, “Maigret” di Patrice Leconte e la chicca di Bela Tarr “L’uomo di Londra”, inedito su grande schermo.

Omaggi anche a due grandi del cinema, Buster Keaton e Peter Bogdanovich con la proiezione di “The great Buster” di quest’ultimo, film celebrativo su “faccia di pietra”, uno dei più grandi comici del cinema muto, una vera lezione di cinema, denso di interviste e scene di film davvero folgoranti, mai proiettato a Napoli.

Il festival ha sempre dedicato un concorso al cinema del Mediterraneo, non essendoci ancora la possibilità di realizzarlo, ha deciso di proporre o riproporre notevoli film inediti o passati come meteore a Napoli all’Auditorium Santa Luisa di Marillac: Amira, Il frutto della tarda estate, Mediterranean Fever  e Miserere.

In programma anche quattro incontri con gli autori di libri legati al cinema. Salvatore Iorio e Salvatore Aulicino Mazzei ci aiuteranno ad entrare nell’“Universo Troisi”, volume dedicato al’indimenticato protagonista del cinema; Giancarlo Giacci, con letture di Cristina Donadio, presenta “Fino all’ultima sala” una ricerca sulle sale storiche napoletane dai primordi ai giorni nostri; Ignazio Senatore ci accompagna tra aneddoti, curiosità e pettegolezzi con “Il cinema visto dal buco della serratura”, nell’analisi del film “Blade Runner” che mantiene intatto il suo fascino a 41 anni dall’uscita al cinema; infine Paolo Spagnuolo e Paolo Speranza introdurranno Napoli Calibro 35 mm, un percorso organico e articolato su un secolo di film ispirati alla Napoli criminale dai primordi fino a Gomorra e oltre.