L'opera di Olympia Dotti, dedicata all'attrice Audrey Hepburn, in mostra al Museo nazionale di Castel Sant'Angelo a Roma

La creatività viaggia attraverso il tempo e le sue epoche. Così Olympia Dotti ha scelto nove “Eroine Iconiche” che, rappresentate con la tecnica del  collage New Pop, si muovono nella storia italiana e internazionale mostrando fedeltà alla Patria, onore, coraggio ma anche spirito indomito, sacrificio, carisma, missione umanitaria. Tra fascino, seduzione e bellezza, Dotti si lascia ispirare da figure femminili libere che diventano un esempio da emulare. Da Cleopatra a Giovanna d’Arco, passando per Elisabetta  I d’Inghilterra, l’Imperatrice Cixi, Sissi Imperatrice d’Austria fino ad Anita Garibaldi, Frida Khalo ed Evita Peron. Seguendo le indicazioni di Stefano Dominella, curatore della mostra “The Sweet Sixties – Narrazioni di Moda” allestita a Roma nei rinnovati spazi museali di Castel Sant’Angelo, l’artista ha realizzato  un’opera site-specific dedicata al mito Audrey Hepburn che, il prossimo 4 maggio, avrebbe compiuto 94 anni. Il collage, delle dimensioni di 1 x 1,50 metri, celebra l’Optical anni ’60 in bianco e nero e si trova nella sala che ne ripropone il medesimo tema spaziando dagli abiti creati dallo stilista André Courrèges a quelli che omaggiano il pittore Giuseppe Capogrossi.

L’opera di Olympia Dotti, dedicata all’attrice Audrey Hepburn, in mostra al Museo nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma

Un binomio, quello tra arte e fashion, sicuramente fra i più riusciti poiché, di solito, Dotti utilizza esclusivamente i colori e le loro sfumature dopo la specializzazione all’ “Art & Science International Academy of Colour Technologies dell’Aura-Soma. Le esplosioni cromatiche sono ben sintetizzate dal lavoro sui Mandala Mandelbrot Chakra Vortex, già esposti tramite un’installazione di oltre 2 metri al Museo Macro della Capitale, e negli ambienti del Musée du Manege al Piccolo Ermitage di San Pietroburgo. E, ancora, prossimamente alla Fondazione “Opera Lucifero” vincolata dal MiC-Ministero della Cultura. Le “Eroine Iconiche” di Olympia Dotti (sono già nate Anita Garibaldi in esposizione a Via Margutta, con un inno al Risorgimento dell’estro artistico post-Covid, ed Elizabeth the First, durante la Raw- Rome Art Week) potrebbero essere classificate come particolari “Avatar” che si incarnano svelando un proprio e personale messaggio contestualizzato rispetto all’attualità. “Happy girls are the prettiest girls“, frase in “script writing” contenuta nell’opera e riferita all’attrice di “Vacanze romane”, nonché zia dell’illustratrice, è un tributo alla sua joie de vivre. «Mi piace ricordarla così, sempre sorridente, portatrice di cose buone e positive. Se dovessi pensare ad una canzone da associarle, mi verrebbe in mente la colonna sonora de “La vita è bella” di Roberto Benigni, “Smile without a reason why”, per donare quel sorriso in tutte le occasioni nonostante gli ostacoli che siamo costretti ad affrontare», spiega entusiasta.