A Milano con Azzurra Barbuto e “La forza delle donne”

0

Giovedì 20 ottobre all’Atelier Cesare Crespi di Milano in via Brera avvertiremo un desiderio costante dell’altro alla faccia del Covid, che pur avendo smesso di mordere non ne vuol sapere di andarsene una volta per tutte dalla faccia della Terra: gesti che all’inizio dell’era pandemica erano eventi eccezionali e sembravano pure pericolosi, ora sembrano quella colonna sonora che accompagna il nostro esser tornati ad abbracciarci. Giovedì prossimo a partire dalle 18.30 nello spazio espositivo attiguo a Brera di Crespi 1880 vedremo la mostra La forza delle donne, di Azzurra Barbuto (Reggio Calabria, 1983; vive e lavora a Milano), artista che dalla parola scritta del giornalismo è passata alla parola evocata dell’arte visiva (anche se non ha mai smesso di scrivere, anzi a breve sarà pubblicato il suo terzo libro, una raccolta di storie che riguardano animali ed esseri umani). In mostra una serie di acrilici su tela, parte delle circa 100 opere realizzate nel corso dell’ultimo anno: “Amo i colori acrilici poiché asciugano velocemente ed io ho i tempi del giornalismo. Ritrovo molto del giornalismo nella pittura. Ad esempio, sintesi ed efficacia”.

I suoi quadri non hanno bisogno di mediazione e parlano un linguaggio che ci riguarda tutti, soprattutto oggi, quando il mondo sembra andare alla deriva: “Dipingo l’amore come reazione alla diffidenza dominante, cresciuta con la pandemia, al distanziamento sociale imposto, ai muri che abbiamo edificato e che ci dividono gli uni dagli altri, al sentimento di ostilità dominante, all’odio sociale; oggi la società urla un disperato bisogno d’amore. I protagonisti dei miei quadri sono nudi perché non hanno difese e perché nuda è la verità, che talvolta scandalizza anche se per me non è mai scandalosa”.

I soggetti delle opere di Azzurra Barbuto si guardano, si cercano e si trovano: ogni volta rappresentano quell’unità inscindibile che parla la lirica universale del Bene e dell’Amore, parole che prima potevano sembrarci pasticcini del catechismo ma che oggi sembrano esser diventate preziose come le terre rare, forse perché una volta eravamo felici ma non lo sapevamo. Ma, come dice l’artista e scrittrice, “Amare è il grande atto di fede che possiamo compiere. È consegnare il nostro cuore, metterlo nelle mani dell’altro, rischiando di romperlo o di perderlo. A chi non è capace di tanto coraggio, di correre questi rischi, sono preclusi il senso vero della Vita, ogni emozione, ogni felicità”: una capacità che , forse, è soprattutto… una forza delle donne? Per trovare una risposta a questa domanda Ritroviamoci tutti giovedì 20 ottobre dalle 18:30 in via Brera 28/a, ingresso da Vicolo Manzoni, davanti Piazza San Marco a Milano