Galleria Campari a Sesto San Giovanni offre a tutti la possibilità di visitare “Depero Campari: il bianco e nero a colori”. Si tratta di una mostra iconica per celebrare il 130º anniversario dalla nascita di Fortunato Depero (Fondo 1892 – Rovereto 1960), uno dei massimi esponenti del movimento Futurista. Fu fondamentale per lo sviluppo del cosiddetto Secondo Futurismo, la seconda fase del movimento artistico che si distingueva dal primo, per una maggiore fusione tra arte e realtà. L’Artista fu un grande sperimentatore e cercò di portare la sua arte in mezzo alla gente e nelle strade, applicando i principi della ricerca artistica futuristica a diversi campi dell’arte e della produzione. Per raggiungere tale obiettivo non si limitò alle ricerche artistiche classiche quali pittura, scultura e architettura, ma si occupò della produzione di arazzi, scenografie, campagne pubblicitarie e padiglioni. Il titolo scelto per la mostra trae ispirazione dalle numerose grafiche create per il marchio Campari, la maggior parte delle quali nasce proprio in bianco e nero, una tecnica che l’artista padroneggia con tale maestria da farle vibrare di mille sfumature. In mostra bozzetti originali, manifesti d’epoca, oggetti di design e produzioni video realizzati da inizio 1900 ad oggi. In occasione di questa mostra è allestita con le opere di Fortunato Depero per Campari, tra cui due prestiti, Lo Squisito al Seltz (1926) e Se la pioggia fosse Bitter Campari (1927). I diversi piani dell’edificio mettono in scena differenti produzioni dell’artista: la terrazza è dedicata alle grafiche pubblicitarie presentate in modi differenti: sei nicchie con le sei grafiche più rappresentative incorniciate da un gioco di specchi che permettono di “vivere” le opere in un modo nuovo e insolito. Esposte inoltre dieci opere accompagnate con i rispettivi slogan futuristici scritti e ideati da Fortunato Depero con il poeta Giovanni Gerbino in veste di copywriter. Infine segnaliamo il “Libro unico futurista”, il volume del 1931 realizzato da Fortunato Depero che al suo interno racchiude buona parte dei lavori che l’artista ha prodotto per Campari, sia il volume “Depero Futurista” noto come il “Libro imbullonato” per la sua rilegatura con veri bulloni in acciaio di cui l’artista donò al commendator Davide Campari una copia con una dedica manoscritta e autografata in cui lo definisce “Industriale amico degli artisti”.
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