Giulia Molino: “Sto vivendo di Musica e non sto lavorando neanche un giorno”

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Porta sul palco il suo talento. A quel talento accompagna una bellezza fatta di “mostri”. Racconta con una scrittura, nuda, ibrida, epidermica i tempi paralleli che ci portiamo dentro. Una prigione libera, quella delle sue fragilità il cui spazio non finisce se le parole escono all’aperto. Stese, lasciate ad asciugare ad un sole nuovo e consapevole, Giulia incanta per il suo coraggio e per la cura con cui si affida alla passione per la scrittura, ricordandoci che si vive sempre per amore di qualcosa.

Nata a Torre del Greco (NA), dopo diverse esperienze approda nella scuola di Maria De Filippi. Durante il suo percorso si è fatta conoscere per diverse esibizioni e inediti come “Va tutto bene”, brano certificato disco d’oro, e “Nietzsche”, un flusso di coscienza in cui si parla di anoressia e nel quale mostra tutto il suo talento nella scrittura. Vince il Premio Lunezia 2020 per il valor musical – letterario insieme a Piero Pelù e Michele Bravi.

Ho sempre avuto l’esigenza di esternare ogni tipo di sensazione, malessere, portandolo fuori, che fosse su un pezzo di carta, su un dispositivo elettronico, su qualunque cosa mi capitasse sotto mano. È come se mi alleggerissi di un peso che mi porto addosso durante la giornata e scriverlo è come posarlo lì, lasciarlo andare. Iniziando a scrivere canzoni è stato per me un modo per mettermi a nudo, grazie alla musica ho capito che le emozioni ci accomunano e ci uniscono e parlando delle mie esperienze ho scoperto di stare accanto alle persone anche senza conoscerle, quindi per me la scrittura è una sorta di magia e in questo momento mi sto impegnando anche nella scrittura di altro…”

Come le rockstar” è il nuovo singolo, un brano che incita ad amare se stessi, a saper riconoscere ciò che sottrae energia e a saper vivere al meglio delle proprie possibilità. Scritto autobiografico con la musica composta da Manuel Finotti è il preludio del suo nuovo concetto musicale. Il video interamente girato tra le strade di una notturna e silenziosa Roma, come un perpetuo raggirarsi nei non-luoghi dell’anima è un viaggio nel caos che abita la mente di Giulia dove i passi cercano risposte.

“Ci sono legami malati che ti annullano, che spengono, giorno dopo giorno, la tua luce. Ma devi scegliere di brillare, perché l’amore è energia, non una stanza buia in cui rinchiudersi a cercare le proprie colpe. Altrimenti, meglio stare soli e innamorarsi di se stessi, vivere al meglio la propria vita come le rockstar.”

La scrittura come la musica diventano l’arma di Giulia, una regolazione emotiva che aiuta l’artista ad entrare nei suoi abissi e a farsi guardare dagli stessi per sentire la necessità di condividerne le forme. La cantante non si è nascosta dietro la notorietà del talent ma ha continuato a sperimentarsi e a cambiare registro. A salvare Giulia è stata la musica, incontrata a 8 anni e mai più lasciata, ed è sempre la musica che ne sfida la sua identità, tra pop, soul, rap, hip hop, ama riscoprirsi anche nel rapporto tra la sua immagine e la moda. Una rivoluzionaria devota allo studio e alla scrittura, tra le canzoni che avrebbe voluto scrivere “Coraline” dei Maneskin, per la storia che narra, l’avventura della bambina che non trova il suo spazio nel mondo perché troppo pura e fragile. Sogna il palco di Sanremo, per tutte le volte che da bambina si trovava a guardarlo con la sua famiglia, e perché poi un posto su quel palco, Giulia Molino, se lo merita.