Sono già molti anni che l’Artista Luca Matti porta avanti la sua poetica della città, vero habitat naturale dell’uomo. Luogo dove non è possibile essere totalmente sereni. Se da una parte infatti si tratta di un ambiente lieto, dall’altro si fa tetro e opprimente.
Questa estetica artistica è stata portata ultimamente da Matti all’estremo, dove sono soltanto gli elementi negativi quelli che primeggiano, dando così luogo a una vera e propria denuncia sociale. “L’uomo è ridotto a vivere nella cementificazione, in un ambiente dove la natura viene maltrattata, dove la città diventa una giungla di bitume. Fatta di inquinamento e alla deriva industriale”.
Tutto questo è trattato nella mostra Dalla terra alla luna, curata da Mattia Lapperier. Allestita, dal 13 novembre al 12 dicembre, presso lo spazio C2 a Firenze. Non a caso si rifà al titolo d’un opera di Jules Verne. La poetica dell’artista sfocia nel fantascientifico, ponendosi seri e profondi dubbi su quello che potrebbe essere il nostro futuro. Con la serie Sat Art ,l’autore si sposta dalla terra al cosmo, andando a indagare sonde e satelliti, con il timore che anche questi in futuro diverranno immondizia da smaltire. Ma a quale prezzo per l’essere umano? Probabilmente quello di vedersi ancora più maltrattato e posto in secondo piano in un mondo dove potrebbe essere il protagonista.
Poi però all’interno della mostra c’è un cambio di rotta e questo avviene con la serie Homes, dove la pittura si fa più riflessiva, intima e romantica. Alla ricerca di quei luoghi dove l’uomo può ritrovare il centro. Ciò è possibile solo facendo un passo indietro, ricominciando a offrire all’essere umano un habitat adatto e quindi meno frenetico e più naturale.