C’è qualcosa di “magico” nella medicina moderna…

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Forse la collettività esiste solo di nome; non è infatti un’astrazione, un’ipostasi? Un’estensione della soggettività, come scrive Martin Heidegger? Sarebbe vero però, quanto meno plausibile, che il soggetto, ogni soggetto, alberghi un’anima individuale e un’anima collettiva: l’individuale si fa i fatti propri senza essere egoistico, il collettivo si fa i fatti degli altri senza essere altruistico. L’individuale è spontaneo, il collettivo è regolato, normato si direbbe oggi; l’individuale si apre al prossimo, il primo che capita, il collettivo vuole agire su tutti e su ognuno, per questo aspira al potere, vuole il potere. Ciò che muove l’individuale è un sentimento di simpatia che si esprime in uno stile di vita, il collettivo invece si regola in base alla legge, le sue parole d’ordine sono dovere e responsabilità, colpa, punizione; se l’azione dell’individuale è la decisione, quella del collettivo è il giudizio; il collettivo incarna lo spirito di vendetta.

Ora, si da il caso che per prevalere sull’individuale il collettivo assuma le sembianze dell’individuale e si presenti come agnellino sacrificale traboccante d’amore. L’agnellino dice: guardate, fate come me che sono buono e quello che faccio lo faccio per voi. Poi si scopre non solo che l’agnellino mai è offerto in sacrificio – altri sono sacrificati per lui , ma ha anche grandi denti bianchi che grondano il sangue dell’ultimo pasto, perché è un agnello carnivoro.

C’è qualcosa di magico nella medicina moderna; penso a questi nuovi ‘vaccini’ mRNA messaggero. L’idea di iniettare nel corpo umano un inviato che istruisca le cellule su come comportarsi in caso di aggressione da parte di un ente patogeno definito, sembra la versione tecnologicamente sofisticata dei rituali di cura in uso presso alcune tribù africane primitive, oggetto dell’ironia dell’antropologo inglese J.G. Frazer; pare che gli abitanti del villaggio si riunissero attorno al capezzale del malato e in coro sussurrassero alla malattia: va via, va via, va via…. Questo il commento di Ludwig Wittgenstein: se non lo capisce così!

Che cosa dirai all’amico che per ospitarti una sera mentre sei in viaggio ti chiede di esibire il passaporto sanitario? È l’Apocalisse, baby!

Bibliografia

Nietzsche e San Paolo, Lawrence e Giovanni di Patmos, in Gilles Deleuze, Critica e Clinica, Raffaello Cortina Editore

Ludwig Wittgenstein, Note sul “Ramo d’oro” di Frazer, Adelphi Edizioni

Sulla corruzione del messaggio di Cristo da parte della Chiesa:
Ivan Illich, I fiumi a nord del futuro, Verbarium-Quodlibet