Il diritto e il rovescio dell’arte: tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere

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E’ notizia di questi giorni di quel nipote che, insieme alle sostanze della ricca signora milanese, si era ritrovato per le mani un dipinto, “Madonna col Bambino”, prontamente mostrato a un mercante (o forse un gallerista) per rivenderlo immaginando di far su quattro soldi, salvo poi scoprire che si trattava di un’opera di Marco d’Oggiono: recuperata dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale, ora è tornata alla Pinacoteca Ambrosiana, da dove venne trafugata intorno agli anni Cinquanta del secolo scorso. Una storia a lieto fine per tutti (nessuno è finito nei guai), che dimostra comunque l’importanza dell’informazione e della cultura non solo sul diritto dell’arte e dei beni culturali in generale, ma anche (e soprattutto in questo caso) del suo rovescio (leggi: furto, danneggiamento, ma anche ritrovamenti importanti et cetera). “Il diritto e il rovescio dell’arte. Come una premessa” di Tiziana Zanetti (Trarari Tipi Edizioni, 124 pagine, € 18) espone in maniera chiara e piacevole, ma anche precisa e sagace, le questioni giuridiche connesse a quello che con De Gaulle potremmo definire un “vaste programme“: insomma il diritto e il rovescio dell’arte spiegati bene, attraverso la quotidianità, con una terminologia utile a chiarire le problematiche che tutti possiamo attraversare quando vogliamo tutelare una certa opera che possediamo.

Un libro scritto con un linguaggio accessibile a tutti, grazie alla preparazione giursiprudenziale e artistica di Tiziana Zanetti, studiosa di Diritto dell’Arte e del Patrimonio culturale con collaborazioni editoriali prestigiose alle spalle. Che, insieme agli editori Debora Ferrari e Luca Traini, sarà ospite sabato 18 settembre per il terzo incontro della serie “SculturaCultura” che da settembre ogni sabato la Fondazione Sangregorio Giancarlo di Sesto Calende (Varese) organizza nell’ampia radura della casa museo che dà sul Lago Maggiore, per un dialogo/confronto con il pubblico (dalle ore 17, inviti su prenotazione, richiesto Green Pass). Tutela dell’arte e del patrimonio culturale in generale, si diceva: l’autrice del libro lo definisce “una premessa” (“Il diritto e il rovescio dell’arte. Come una premessa”), semplicemente perché l’opera avrà un seguito. C’è infatti anche tutto un patrimonio musicale da salvaguardare (e l’Italia è la patria degli strumenti musicali): come dichiara l’editore Debora Ferrari, “A noi sta a cuore tutelare la connessione delle arti”. Dal volume: «La forma del nostro Paese è il risultato “stratigrafico” dei suoi beni di interesse culturale, dei suoi paesaggi, dei loro significati e valori, degli uomini che li hanno compresi, rinnovati (o umiliati) nel tempo, ma anche delle “regole” che si sono dati per difenderli: una tradizione che, nell’attraversamento dei secoli e dei luoghi, parla di bellezza, civiltà, responsabilità. […] Conoscere le regole della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale può servire a ridestare l’attenzione, a non abbassare mai la guardia. La loro finalità più alta è quella di difendere, vivificare e restituire agli individui un bene che è fonte, tra l’altro, di una joie de vivre intensa e benefica che diventa, per il viaggiatore forestiero attento e curioso che attraversi il nostro Paese, uno dei più cari e introvabili souvenir d’Italie […] .

SculturaCultura
Fondazione Sangregorio Giancarlo
via Cocquo 19, Sesto Calende (Varese)
sabato 18 settembre
dalle ore 17
su prenotazione, richiesto Green Pass