L’inferno in 3D: viaggio immersivo nella Divina Commedia

0

Assumere, letteralmente, lo sguardo di Dante, in un viaggio immersivo di circa 7 minuti. Incontrare atmosfere, immagini, colori, riconoscersi smarriti nella “selva oscura”; un viaggio multisensoriale, nel quale l’esperienza visiva viene ampliata dall’architettura del suono che sempre più avvicina immagini acustiche che il poeta descrive. Una nuova produzione di ETT S.p.A., industria digitale e creativa leader nelle soluzioni immersive del patrimonio culturale italiano e internazionale, con la regia di Federico Basso e le riprese live di Alessandro Parrello.

Tecnica, emozionalità, creatività, precisione. Un lavoro il cui stile di rappresentazione grafica e di comunicazione si lascia leggere attraverso metafore visive potenti. Il 3D ridefinisce il limite della nostra immaginazione. A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri ci ritroviamo a “varcare le soglie dell’inferno e a vivere alcuni momenti significativi della Divina Commedia”. Il cortometraggio è stato realizzato in associazione con West 46th Films S.r.l. L’integrazione di computer grafica e riprese cinematografiche vanno a rafforzare l’immaginazione dantesca, in sintonia con le musiche originali delle quali è autore Marco Morini e con la voce narrante di Francesco Pannofino.

La scelta dei versi, partita dalla costruzione di uno storyboard, è in piena coerenza con l’itinerario e le atmosfere del viaggio del poeta. Il pubblico vive in parallelo il punto di vista esterno e quello interno, in un dualismo che sembra fondersi con la realtà che lo circonda. Senso letterale e allegorico seguono idee generando forme, rumori, atmosfere che sembra quasi possibile “toccare con mano”. La commedia degli sguardi concepiti per raccontare dentro spazi che diventano dei veri e propri percorsi virtuali. Un modo sicuramente originale di fare “ingresso nel personaggio” e di vivere la sua discesa negli inferi.

Le scene che descrivono il cammino di Dante sono suggestive, fanno entrare l’osservatore dentro le parole, diventando corpo e sostanza in un dialogo che non scinde il visibile dal percepito, ci si sente presi per mano nella consapevolezza di essere parte del percorso. Ancora una volta, Dante poeta diventa un nostro contemporaneo, ci conduce “nel mezzo del cammino” per raccontare anche di noi, attraverso le sue stesse emozioni. Un sentire condiviso che ci disegna in una tecnologia che libera l’immaginario senza limitarne l’estensione. Non si sposta l’angolazione se ne diventa parte, non si frena la ricerca neanche dopo essersi fatti dettaglio dentro la ripresa. Un modo nuovo di incontrare la Divina Commedia e di assorbirne il linguaggio come non abbiamo mai fatto. Spinti dalla forza immersiva, le parole sono evocative di immagini e di espressività sicuramente da divulgare verso il grande pubblico. Dante non è solo l’uomo, il poeta, Dante rappresenta ognuno di noi e ci si sente persi come in una grande metafora nelle spire della vita. Forte è la sensazione di aver smarrito il “ben dell’intelletto”, persi nella selva, in cerca di una via d’uscita, nell’Inferno a comprendere gli effetti eterni del peccato.

Presentato in occasione del Dantedì, si è tenuta nei giorni scorsi, la conferenza stampa di presentazione della Divina Commedia in Realtà virtuale organizzata da Unicoop Firenze in collaborazione con il Museo Casa di Dante. Il centro storico di Firenze, trasformato per l’occasione in un viaggio tra i personaggi della Divina Commedia, mostrerà, l’anteprima del cortometraggio 3D. Sarà presentato all’interno della 13° edizione del Festival cinematografico “Marateale- Premio internazionale Basilicata”, dal 27 al 31 luglio, la manifestazione che celebra la settima arte sul mare del Sud, con la direzione artistica di Nicola Timpone e Antonella Caramia.

Adele Magnelli, International Project Manager di Ett S.p.A si dice felice del cortometraggio che definisce “una vera e propria esperienza emozionale, un importante punto di forza è l’integrazione di computer grafica e riprese cinematografiche in Realtà Virtuale che valorizza personaggi e ambientazione del racconto, un progetto nato durante il lockdown, a testimonianza di come alcuni periodi non pienamente positivi possano stimolare la creatività e risultare originali nella loro realizzazione.”