Stephen King e l’impresa editoriale made in Scampia, in anteprima ad OFF

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“Con Marotta&Cafiero editori spacciamo libri dove prima si spacciava la droga. Abbiamo portato in periferia uno dei marchi storici dell’editoria napoletana e lo facciamo rivivere in una terra che sta cambiando […] Vogliate accettare con sincero omaggio questa copia in anteprima di Guns. Contro le armi, un saggio di Stephen King contro la violenza armata, inedito in Italia, pronto ad essere “spacciato” in tutta Italia, da Scampia.”

Questo è un estratto dalla lettera di Rosario Esposito La Rossa che accompagna l’omaggio della Marotta&Cafiero ad OFF, l’anteprima della loro ultima e già celebre fatica editoriale. Di questa casa editrice abbiamo già parlato con il suo direttore  ripercorrendo i passi di questo ambizioso progetto, da inizio anno sotto i riflettori proprio grazie alla collaborazione con l’autore americano. Un connubio quello tra King e la piccola realtà italiana che ha colto molti di sorpresa: lo scrittore del Maine di fama mondiale che sceglie Scampia per pubblicare il suo inedito è stata la favola che ha accompagnato telegiornali e quotidiani, ma fermarsi al fattore romantico di questa pubblicazione è un errore.

C’è un collegamento tra questo testo e le vicende del nostro Paese molto più concreto di quanto si possa credere, un collegamento che assume una chiave di lettura più nitida se prendiamo in analisi anche la casa editrice che ne ha reso possibile la pubblicazione e che non solo rende Guns un libro degno di studio, lo rende anche “nostro”.

Guns è un saggio apparentemente distante, Stephen King si spoglia della veste tipicamente narrativa con cui è noto al pubblico nostrano e si cimenta in una dettagliata analisi del problema che da sempre affligge gli Stati Uniti, la libera circolazione delle armi e le stragi ad essa collegate, e lo fa con piglio scientifico senza però rinunciare al suo stile provocatorio e riconoscibile da scrittore. Poco più di cento pagine, corredate dall’eccelso lavoro grafico della Marotta&Cafiero, che si divorano in poco tempo grazie all’indiscussa dote narrativa di King (che sarebbe inutile commentare ulteriormente) rendendo un tema così pesante di facile dimestichezza per il lettore.

Nel saggio si parla di una realtà distante anni luce dalla nostra, perlomeno nei suoi aspetti più palesi: le associazioni in difesa del secondo emendamento (NRA), stragi come l’orribile massacro alla Sandy Hook Elementary School che ha spinto l’autore a scrivere questo lavoro ed una serie di considerazioni e proposte di fronte alla società americana. Prima parlavamo di un collegamento, un filo invisibile che rende un testo alieno come Guns collegato alla nostra realtà nei suoi aspetti più drammatici ed è proprio la scelta di avere come editori gli “spacciatori di libri” che lo palesa – questi ragazzi di Scampia operano da più di dieci anni in un territorio che è piegato dalle armi, dalla criminalità che lo ha reso sinonimo di morte e degrado nel nostro immaginario collettivo. Le armi contro cui devono combattere realtà come quella mandata avanti da Esposito La Rossa (che ricordiamo, inizia la sua attività letteraria in nome del cugino vittima innocente di camorra) sono diverse da quelle raccontate da King solo nel contesto sociale, il pugno allo stomaco che si prova leggendo le pagine di Guns non è molto diverso da quello che provocano le pagine della nostra narrativa e della nostra cronaca.

Più si procede nella lettura, più le assonanze con fatti di cronaca italiani si manifestano e quello che sembra essere un trattato sulle contraddizioni straniere che conosciamo di riflesso, ci porta all’ultima pagina con una rabbia che è invece tutta nostra – che ci fa soffrire e scervellare. “I mostri sono reali, e anche i fantasmi lo sono. Vivono dentro di noi e, talvolta, vincono.” L’aforisma che chiude le pagine di Guns dopo il suo epilogo è l’unico estratto che sentiamo di voler riportare: Guns va letto, ed incoraggiare prodotti come questo miracolo editoriale non è solo un piacere, è necessario.