“Dove prima si vendeva la droga, oggi si spacciano libri” questo è lo slogan della casa editrice Marotta & Cafiero, il miracolo editoriale che da inizio anno è salito all’onore delle cronache per aver pubblicato il volume “Guns” di Stephen King. Ciò che molti ignorano è il lavoro e la storia dietro questa casa editrice, partita come libreria nel cuore di Scampia, attiva dal 1959 e che da dieci anni si è imposta come distributrice dei maggiori titoli narrativi locali e stranieri. Un’attività che opera sul piano culturale e sociale con una coraggiosa impostazione anti-camorra, binomio indissolubile nel tentativo di risanare un territorio ostaggio da anni della criminalità organizzata e dello spaccio. La strada intrapresa da Rosario Esposito La Rossa che con sua moglie ha rilevato dieci anni fa la Marotta & Cafiero, aprendo spazi culturali come la libreria- teatro “La Scugnizzeria”, è frutto di un lavoro costante negli anni che non ha intenzione di fermarsi e che ha visto la pubblicazione di autori di fama internazionale (ultimo in ordine di uscita Daniel Pennac). Rosario Esposito La Rossa racconta ad OFF tutto questo, dagli obiettivi alle novità editoriali della casa editrice.
Come nasce il progetto dietro la casa editrice Marotta & Cafiero?
A diciassette anni ho scritto un libro per Marotta & Cafiero intitolato “Al di là della neve”, è dedicato a mio cugino, un ragazzo disabile di venticinque anni vittima innocente di camorra. Con questa prima esperienza sono entrato nel mondo dell’editoria, dopo due anni i proprietari hanno regalato a me e mia moglie la casa editrice e nel 2010 l’abbiamo trasferita da Posillipo a Scampia. Fondamentalmente abbiamo così imparato a fare gli editori, con il tempo siamo cresciuti e abbiamo aperto uno spazio (La Scugnizzeria) dopodiché, da circa un anno e mezzo, abbiamo deciso di cambiare marcia.
Per chi non è addetto ai lavori, qual è il percorso dietro una vostra pubblicazione?
Noi ci occupiamo prevalentemente di narrativa straniera, selezioniamo libri in giro per il mondo e li pubblichiamo in italiano. Abbiamo una redazione di sei persone che si occupa della traduzione delle opere, dell’impaginazione e la grafica fino alla pubblicazione tentando sempre di stampare in modo locale. Sul piano della distribuzione siamo promossi da Mondadori.
Decidere di rimanere a Scampia è stato un ostacolo sul piano lavorativo?
Agli inizi. Ovviamente il rapportarsi sempre a tematiche locali non ci permetteva un’espansione anche verso altre regioni italiane, ma fin dall’inizio la nostra idea era di puntare a tutto il mondo, allargarci il più possibile in questo senso.
Da questo punto di vista siete finiti sotto i riflettori con la pubblicazione del volume “Guns” di Stephen King, come ci siete arrivati?
Volevamo alzare l’asticella e abbiamo deciso di provare a contattare uno degli autori più importanti al mondo, sembrava qualcosa di impossibile. Dopo aver raccontato a King la nostra storia siamo riusciti a pubblicare questo volume e lui ha appoggiato questo progetto portando a questo miracolo editoriale, perché comunque si parla di un autore che pubblica da quarant’anni con grandi marchi e decide di affidare il suo testo ad una piccola realtà come la nostra.
Lo stesso vale per Daniel Pennac e Antonio Skármeta
Esatto, sì quasi identico. Metodi diversi ma in linea di massima il processo è stato quello, per me è un privilegio enorme e la cosa bella è stata averci creduto: riuscire ad immaginare qualcosa del genere. Nessuno credeva alla possibilità di attrarre questi autori e ora ne abbiamo pubblicati due grandissimi, si tratta comunque di un processo a lungo corso se pensi che tra le nostre pubblicazioni c’è già Osvaldo Soriano, Gunter Grass, Che Guevara… nomi giganteschi che abbiamo avuto il piacere di pubblicare.
La forte eco mediatica di quest’anno che impatto ha avuto sul vostro lavoro?
Sicuramente dal punto di vista commerciale ha avuto un impatto, ti faccio l’esempio della tivù e della maggiore visibilità, mediatica e social. Le nostre pagine sono cresciute ma l’impatto ha avuto peso soprattutto sulla credibilità del progetto. Adesso stiamo provando ad acquistare altri autori di calibro alto e l’eco mediatico ha sicuramente fatto la differenza: noi siamo entrati come distributori in Mondadori da gennaio e abbiamo annunciato l’11 di quel mese l’uscita di King, quello si può considerare uno spartiacque.
Da sempre rivendicate l’etichetta Pizzo Free, quanto è legata all’antimafia la vostra impresa sia sul piano sentimentale che operativo?
Sul piano sentimentale tantissimo, su quello operativo è ancora qualcosa di embrionale. Puntiamo adesso a creare un’industria culturale che parte da Scampia ma non è confinata alla sola Scampia, qualcosa che da queste radici possa avere un respiro europeo.
Attività come queste possono incidere sul territorio in chiave anti-camorra? Quanto può fare la cultura da questo punto di vista?
L’azione culturale è essenziale e attività come queste possono incidere tantissimo, dal punto di vista pratico penso che il lavoro sia quello che possa seriamente coinvolgere i ragazzi. Per questo stiamo provando ad ampliare questa piccola industria culturale e metterla a disposizione degli altri, siamo partiti in due oggi siamo in sei e vogliamo crescere ancora.
Prima di lasciarci, che novità dobbiamo aspettarci da Marotta & Cafiero?
Abbiamo acquistato una casa sopra la Scugnizzeria, con l’intento di creare un museo tipografico e questa è una novità che partirà a breve. Prossimamente pubblicheremo un libro di William Golding (premio Nobel per la letteratura, autore de “Il signore delle mosche”) e un testo di Raffaele La Capria .