Quest’anno è stato duro, durissimo, tanto che anche il Time ha dedicato la sua famosa copertina al 2020, mettendoci sopra una bella X. Un anno da cancellare, il peggiore di sempre, da dimenticare.
Eppure, la storia ci ricorda che gli esseri umani e la nostra stessa Terra hanno visto e sopportato di peggio, ma siamo ancora qui.
Questo 2020 ci ha messo alla prova e non vediamo l’ora di lasciarcelo alle spalle, ma anche durante quest’anno nefasto qualcosa di bello deve esserci capitato.
Non è stato tutto soltanto negativo, almeno, non credo. Al fondatore della mindfulness, Jon Kabat-Zinn, piace chiamare la vita “quest’intera catastrofe”, perché la vita a volte sa davvero metterci i bastoni tra le ruote, sa essere difficile, complicata, insopportabile, una tragedia.
A noi umani non resta che provare ad accettare e ad affrontare l’intera catastrofe, perché l’esistenza ci mette e ci metterà perennemente alla prova.
Quest’anno è stato il Covid, l’anno prossimo potrà essere un attentato, un lutto, una malattia, la perdita del lavoro, di un figlio, di un amico, del marito o della moglie. Potrà essere un litigio, un incidente, un disastro aereo o un fiume in piena. La vita è fatta così, è inutile che cerchiamo di nascondere la testa sotto la sabbia.
La morte esiste e continuerà a esistere anche una volta passata questa pandemia. Noi però possiamo fare tesoro di tutto quello che abbiamo imparato ed essere pronti ad affrontare i problemi senza farci travolgere e distruggere.
La vita è fatta anche di dispiaceri, dolore e sofferenza, anzi, per i buddhisti non è altro che questo. Eppure si può rimanere in piedi anche quando il gioco si fa duro, imparando ad accettare, a lasciar andare, senza attaccamento e avversione. Osservare senza farci coinvolgere da ogni tragedia, che magari neanche ci riguarda veramente.
Perché la grande ipocrisia è credere di poterci fare carico di tutti i mali del mondo. Il nostro dolore, spesso, è già abbastanza, e per non soccombere a volte basterebbe prenderci cura sinceramente di noi stessi e delle persone che ci stanno a cuore.
Tutto quello che abbiamo è qui, non c’è altro, forse non c’è nemmeno uno scopo, ma se con la mente siamo sempre altrove, persi in un’infinità di preoccupazioni, rischiamo di perderci anche quel poco di buono che magari sta accadendo proprio ora davanti ai nostri occhi.
Bisogna accettare pienamente la gioia e la bellezza così come la sofferenza, senza aggrapparsi solo al piacevole e cercare di sfuggire allo spiacevole. Tutto fa parte di questa catastrofe chiamata vita. Questa è la realtà.
Forse non dovremmo cancellare questo 2020, non dovremmo rifiutarlo e rinnegarlo, dovremmo accettarlo, farne tesoro, e riflettere sul modo in cui lo abbiamo affrontato.
Possiamo imparare a fluire attraverso il cambiamento continuo degli eventi, che non faranno altro che cambiare, cambiare, cambiare, sempre.
Con la pazienza e la calma della presenza mentale -che non sempre sarà facile da praticare- con la consapevolezza, si può osservare e partecipare allo spettacolo godendo appieno ogni momento, affrontando la vita e la morte.
Buon 2021 a tutti.