Con la sua intensa recitazione ha scritto tantissime pagine della storia del cinema italiano. Stefania Sandrelli, musa di registi del calibro di Monicelli, Scola, Bertolucci e molti altri, nonostante sia sulla cresta dell’onda da più di cinquant’anni, di recente non ha esitato a “staccare la spina”, sia pur momentaneamente: il perché lo svela a Off
Stefania, ultimamente ha deciso di prendersi una pausa dai suoi numerosi impegni professionali…
«Effettivamente, ho deciso di prendermi un anno sabbatico per dedicarmi maggiormente a me stessa, alla mia famiglia, in particolare ai mei nipoti».
Ai giovani, in generale, cosa consiglia?
«Io continuo a rendermi conto che, oggi come oggi, i risultati più importanti provengono proprio dai giovani. Al finale della prima edizione del CineFuturaFest, per esempio, ho visto bellissimi cortometraggi interamente realizzati da studenti universitari e delle scuole superiori. Un consiglio? Continuare a studiare, perché è un privilegio».
Un bilancio della sua lunga carriera?
«Oggi sento di poter dire di aver fatto un cinema davvero irripetibile, collaborando con registi e colleghi davvero straordinari. Non lo dico per vantarmi, sia chiaro, non è un modo di fare che mi appartiene».
Nel corso della sua carriera c’è spazio per un episodio OFF?
«Ce ne sono stati tanti e ogni tanto me ne riaffiora uno in mente. Qualche giorno fa, per esempio, ero in pieno centro a Roma e ho fatto notare a mio marito che poco distanti dal punto in cui eravamo, tanti anni prima avevo girato una scena di quello che considero uno dei film più belli della storia del cinema italiano: C’eravamo tanto amati. Ricordo ancora me, che indossavo uno strano cappellino all’uscita di un cinema accompagnata da Nino Manfredi, dopo che i nostri personaggi avevano assistito alla visione di Strano interludio. E Manfredi che mi ripeteva: “Vorrei tanto offrire una pizza a una certa Luciana”, che era il nome del mio personaggio. Ed era come se entrambi fossimo entrati totalmente nei nostri personaggi».
Nel suo curriculum c’è anche molta televisione…
«In realtà, non ho più lavorato per il piccolo schermo da quando facevo parte del cast di Una grande famiglia, una serie formata da tre stagioni trasmesse da Rai Uno fino a qualche anno fa. E aggiungo che non mi dispiacerebbe tornare in televisione proprio con quella serie, visto che si tratta di un progetto in cui ogni attore aveva cercato di dare il proprio meglio. Lo farei anche per le tante persone che, ancora oggi, mi fermano per strada per chiedermi se e quando quella fiction tornerà in onda, visto che alla base della trama ci sarebbe un mistero da svelare. E francamente, non capisco perché non sia ancora stato svelato».
Dal futuro cosa si aspetta?
«Mi aspetto che, una volta per tutte, umanamente si riesca a cambiare. Ho sempre amato le persone semplici, così come ho sempre detestato l’ignoranza, che mi sembra infinita. E quest’ultima cosa non mi fa stare serena. Nonostante questo, però, continuo ad amare la mia vita e una delle più recenti conquiste è legata alla consapevolezza di essere una donna coraggiosa. Prima non lo ero, ma adesso ho scoperto di esserlo, grazie alla forza che ho saputo mettere nell’affrontare determinate situazioni».
Per me si sbaglia ! Il Suo miglior film è senza dubbio “IO LA CONOSCEVO BENE” ! In “C’eravamo tanto mati ” troppo schieramento politico , troppe ” Falci e martelli “!
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