Ha coperto ruoli apicali nelle più importanti missioni internazionali (Libano, Somalia, Bosnia Erzegovina, Macedonia e Afghanistan): Grande Ufficiale del Merito della Repubblica e dell’Ordine Militare d’Italia, Croce al Valor Militare e al Merito dell’Esercito, è stato comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Folgore. Lui è il Generale Marco Bertolini e la sua biografia sembra un romanzo d’avventura e di filosofia. Ecco perché la formula narrativa del libro-intervista Militarmente scorretto. Sovranità, libertà, dignità. Riflessioni di un (soldato) italiano (Eclettica, 2020, 163 pagine, 16 euro) adottata dal giornalista Andrea Pannocchia risulta efficacissima: ci fa entrare nel pensiero dell’intervistato attraverso una weltanschauung che va dalla geopolitica all’etica alla politica. Il Generale Marco Bertolini non teme di andare controcorrente, nemmeno verso gli stessi campioni del politicamente scorretto come The Donald (citofonare Suleimani).
Esempi? Le Forze Armate e la famiglia sono elementi costitutivi della società, la religione cattolica è il principale appiglio della nostra identità, che va difesa insieme alla nostra cultura, tesi “militarmente” scorrettissime che si accompagnano a riflessioni di politica estera italiana (il rapporto con i nostri “vicini di casa”, cioè il mondo arabo, cioè la Libia). Chiude il libro un’appendice fotografica. Da leggere.