La Shoah vista da un’adolescente italiana

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Varsavia, 1941. I tedeschi procedono al rastrellamento degli ebrei nella capitale polacca. E’ in questo contesto che l’ufficiale della Wehrmacht Hans Meyer incontra Marie, una bimbetta di appena 4 anni, figlia più piccola di una famiglia ebrea, l’unica riuscita a sfuggire alla deportazione ad Auschwitz. E mentre fuori i gendarmi sono sulle sue tracce, Meyer comprende di non poterla abbandonare al proprio destino, facendo ben presto di lei il suo più prezioso segreto. Attraverso Marie, l’ufficiale comprenderà quanto l’amore sia l’unico motore di vita, rimettendo in discussione tutto e guardando alla guerra con critica e disprezzo.

Hans Meyer e la bambina ebrea è il romanzo di esordio di Eleonora Spezzano, la più giovane autrice italiana, di appena 14 anni, in libreria dal 16 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, con Bonfirraro Editore (2020, 392 pagine, 18,90 euro).

"Hans Meyer e la bambina ebrea" (Bonfirraro Editore, 2020, 392 pagine, 18) è il romanzo di esordio di Eleonora Spezzano, la più giovane autrice italiana

Raccontato in prima persona attraverso gli occhi dell’ufficiale tedesco, si caratterizza per una struttura solida e una narrativa fluida e potente.

Coinvolgente, commovente e durissimo, è un romanzo al quale si rimane incollati fino alla fine. E, nonostante l’orrore della Shoah, reca un messaggio di speranza.