Nostromo, suoni elettronici e graffi un po’ retrò

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Fatta eccezione per un pezzo scritto alle scuole medie, le prime canzoni di Nostromo, cantautore marchigiano classe 1994, sono quelle di Minuetto.

Uscito per Trident Music e Sony, il debut album contiene dieci tracce che si muovono fluide tra ambientazioni post elettroniche e graffi retrò.

Spiccano il singolo Giradischi, in cui parla di un amore che non si accetta facilmente ma si desidera più di ogni altra cosa, e Io tra noi, brano autobiografico e sincero nato dalla necessità di guardarsi dentro.

“Stavo passando un brutto periodo, di quelli che potresti spendere la giornata a fissare il soffitto (ed è successo davvero), e non trovavo le risposte per venirne fuori” racconta.

All’anagrafe Nicolò Santarelli, con Nostromo dà voce ad una parte di sé: “Non sono bipolare, potrebbe essere il mio alter ego”.

Amante della musica italiana anni 50/60, scrive sempre nella sua cameretta, anche se ne ha cambiate tante, e la prima volta su un palco è stato assalito dalla paura, “di quelle che fan venire il mal di pancia”.

Oggi, invece, non vede l’ora di salire su un furgone e dare inizio al tour.

L’altro desiderio? “Collaborare con una donna di una volta, con cui fare quelle canzoni che mi sciolgono”.