«Le censurate delle Edizioni Pulcinoelefante stuzzicano la censura, quasi si fossero date alla raccolta di frutti proibiti. Frutti che autore ed editore si spartiscono nella collaborazione, perché, accettando la sfida, entrambi sfondano la serratura di uno scrigno segreto e, al tempo stesso, celano il contenuto al lettore: un paradosso escogitato per rendere invisibile il visibile e visibile l’invisibile».
Così Tania Sofia Lorandi, che firma la prefazione al libro di Massimo Arrigoni intitolato Le censurate pulcinoelefante (La Vita Felice, 2019, 92 pagine, euro 15), uscito ad ottobre scorso, dove l’autore raccoglie le edizioni censurate della casa editrice Pulcinoelefante con una grafica curata da lui stesso insieme a Marina Giannobi, che si occupa della parte fotografica.
Le censurate sono libri editati in numero limitatissimo di copie, mai più di venti, in cui l’editore compie un’operazione paradossale, cioè si autocensura e questo assume contorni surreali, suscitando la curiosità del lettore.
Ma perché un editore (in questo caso Alberto Casiraghy) dovrebbe ricorrere ad un simile gesto avverso?
«Perché – come spiega l’autore, Massimo Arrigoni – tagliare la corda che censura il libro è l’atto trasgressivo necessario per non sedersi alla superficie estetica dell’oggetto».
Le censurate, edite da Pulcinoelefante nell’arco di oltre vent’anni, sono raccolte e documentate in questo libro pubblicato da La Vita Felice, mettendo in atto una provocazione critica, mostrando per immagini talora trasgressive un messaggio che molto ha a che vedere col paradosso.
Infatti, se lo scontro tra censura e censurato è sempre stato ad armi impari, «qui il coltello dalla parte del manico l’hanno entrambi», per usare ancora una volta le parole di Lorandi.
Risultato è che la censura così facendo viene meno. Le parole all’interno del libro compaiono in maniera del tutto imprevedibile, andando a rafforzare l’intento dell’autore che con questa operazione artistica intende ribadire con forza il concetto chiave secondo cui la copertina di ogni censurata non corrisponde al contenuto, riuscendo così a preservarne il mistero. Il lettore soltanto potrà con occhio attento ricomporre il puzzle della storia raccontata.
Esulano dalla provocazione sei pubblicazioni che censurate non sono dove immagini e testi si mostrano come il re nudo davanti alla folla.
Il volume vuole essere anche un omaggio ai noti libri proibiti come Decamerone di Giovanni Boccaccio, Mafarka il futurista di Filippo Tommaso Marinetti e La mascherata di Alberto Moravia, per citarne solo alcuni.