“Sfida alle stelle”, o il Futurismo oggi

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Il 20 febbraio 1909 su Le Figaro appare la versione ufficiale del Manifesto del Futurismo: Filippo Tommaso Marinetti consegna alla storia la prima vera contestazione giovanile sotto forma di “terremoto” nella storia delle arti. Un terremoto che non distrugge ma crea, che libera energie intellettuali, speranze, aspettative.

A distanza di 110 anni Guido Santulli col suo romanzo futurista Sfida alle stelle (edizioni Passaggio al Bosco, 2019, 135 pagine, 10 €) ci fa rivivere quello slancio e quella passione che nel primo novecento tracciarono un solco indelebile.

Guido Santulli col suo romanzo futurista “Sfida alle stelle” ci fa rivivere quello slancio che nel primo 900 tracciò un solco indelebile.

Attraverso il protagonista Aldo ci immergiamo in un mondo di suggestioni in pieno stile marinettiano: dalla volontà di trovare suoni per il suo nuovo album, il giovane musicista underground girovagando nel Museo d’Arte Futurista di Roma si imbatte negli “intonarumori”, strumenti inventati da Luigi Russolo per produrre non semplici suoni ma “energie-pensiero” al fine di rilanciare il messaggio avanguardista nei secoli a venire.

Quella di Santulli non è un’operazione amarcord, l’obiettivo è piuttosto quello di attualizzare il Futurismo e partire da esso per contrapporre un’alternativa etica, culturale e identitaria alla decadenza della nostra società globale, rilanciare l’azione in antitesi alla fiacchezza e all’appiattimento contemporaneo.