L’arte è la più alta espressione dell’umanità se consiste in una confessione autentica e il teatro realizza la sua potenzialità comunicativa ancestrale quando sublima la finzione per incarnare la verità. E’ quanto accade con Antropolaroid, di e con Tindaro Granata all’Off/Off Theatre di Roma, fino al 12 maggio.
Un uomo solo sul palco con una maglia, un telo bianco e una sedia sintetizza il percorso trans-generazionale della sua esistenza. Il Tindaro Granata che si vede oggi è il frutto di una tragica vicenda siciliana che compendia una serie di figure familiari, partendo dal bisnonno suicida e dal nonno implicato nella mafia, passando per il padre falegname in Svizzera fino alla storia vera di una vocazione sofferta quanto giustamente ambiziosa, ormai realizzata in scena. E l’attore interpreta tutto il clan parentale, compresa la bisnonna e la nonna, nonché i diversi personaggi che hanno segnato un destino pesante, ma fortunatamente non inesorabile. Le anime di tante persone trovano asilo in un corpo unico che muta, rappresenta, viaggia, trasforma e rivela, mettendo a nudo, più che smascherando, vite che ancora sussultano, vibrano e parlano tramite il loro erede teatrante.