“La Batteria”, formidabili quegli anni ’70

0

Nel frasario romano il termine “batteria” indica un gruppo di persone che si uniscono per mettere a segno dei crimini. Lungi da noi paragonare il progetto musicale de La Batteria a qualcosa di illegale, ma di certo la band romana ha messo a segno davvero un bel colpo con il nuovo album: La Batteria II.

La formazione funk prog romana è composta da Emanuele Bultrini (chitarre), David Nerattini (batteria), Paolo Pecorelli (basso) e Stefano Vicarelli (tastiere-synth).

Già dal suo esordio nel 2015, il gruppo era riuscito a conquistare la critica e il pubblico grazie ad un disco strumentale ispirato al mondo delle colonne sonore e delle sonorizzazioni italiane degli anni ’60 e ’70.

Quattro anni dopo torna con un doppio album, naturale seguito del precedente, ispirato alla tradizione del rock classico degli anni ’70.

La Batteria II, uscito lo scorso 5 aprile, è una produzione di 70 minuti curata nei minimi dettagli e variegata, in grado nei suoi 18 brani di far comunicare mondi apparentemente distanti. C’è la complessità compositiva della Fonderia (altra band di alcuni componenti del gruppo), la ritmica spinta di David Nerattini (aka Little Tony Negri) per i Colle der Fomento e le contaminazioni dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Una miscela di generi che dal prog arriva fino all’hip-hop passando per i ritmi latini e l’italo-disco. Un crossover in grado di creare nell’ascoltatore molte suggestioni visive e stati emotivi diversi.