«Vivo qui dentro per paura che mi derubino». Sono queste le parole pronunciate mesi fa da Fredy Pacini, il gommista di Monte San Savino (AR) che, per difendere il suo lavoro dall’ennesima rapina, la notte scorsa ha aperto il fuoco contro due rapinatori, uccidendone uno.
Ora: sarebbe facile additare questo come il solito caso del commerciante esasperato dai furti che ha deciso di farsi giustizia privata dove evidentemente lo Stato, per sua grave colpa, non è arrivato. Ecco, non bisogna fare questo errore. Questo potrebbe essere veramente il caso in cui lo Stato per la prima volta prenderà le parti di colui che si è legittimamente difeso da un aggressione, e non il contrario.
Fredy Pacini non ha sparato alle spalle ad aggressori disarmati che volevano “solo” rubare qualche soldo, bensì ha fatto fuoco alla trentanovesima rapina che si è visto costretto a subire da parte di quelli che sembrerebbero essere stati, dai primi riscontri, aggressori armati.
Per la prima volta, dove non si è riusciti ad intervenire preventivamente – dato che il negoziante sono anni che denuncia la sua esasperazione – forse si riuscirà, dopo un processo che comunque rimane sacrosanto, a prendere le parti di un cittadino che altro non ha potuto fare, se non difendere l’attività che ha messo in piedi col sudore della sua fronte.
Ora la palla passa al Parlamento: sarà compito loro trovare una soluzione all’ennesimo caso considerato da buona parte dell’opinione pubblica come “eccesso di legittima difesa”.
Ebbene, caro ministro Salvini, urge una legge su questa “legittima” difesa di cui tanto sentiamo parlare, ma che poi davanti al giudice non risulta mai così legittima come dovrebbe essere. Questa deve essere una priorità assoluta del nuovo governo, che si trova ora davanti ad un altro bivio decisivo: dove la scelta sarà tra il fare e il non fare per i cittadini dimenticati da questo paese.
E’ anche grazie a UNAVI – Unione Nazionale Vittime – che la legge sulla legittima difesa è passata al Senato. Ora speriamo che passi anche alla Camera e che non venga affossata, come spesso succede in Italia.
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