Processo Solano: Giustizia è stata fatta

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Processo Solano: Giustizia è stata fatta

Giustizia è fatta, a Catania, dentro un’aula di Tribunale, dopo un processo durato tre anni, dopo una sentenza attesa per cinque lunghe e interminabili ore, la Giustizia terrena si è presentata con il suo carico di pena e di dolore.

Pena e Dolore: queste due parole in alcuni casi si sovrappongono e hanno lo stesso significato ma oggi, 8 febbraio 2019, rappresentano le due facce di una medaglia. Come Giano Bifronte: da un lato il  dolore che Mamadou Kamara ha inflitto alla famiglia Solano il 30 Agosto 2015 quando ha stuprato Mercedes Ibanez  e poi l’ha uccisa insieme al marito Vincenzo Solano. Dall’altro la pena che il giudice di Corte d’Assise di Catania ha sentenziato: ergastolo più tre anni di isolamento. Il massimo della pena, come giusto che sia.

Ad ogni azione ne consegue una uguale e contraria. Una giusta pena per chi ha causato dolore, per l’atrocità di due delitti commessi nei confronti di due vittime innocenti,  papà e mamma di Rosita e Manuela, nonni di Giuseppe e Sara, la nipotina che amavano tanto e che, solo per un miracolo, perché di miracolo si tratta, non si trovava in casa con loro, quella terribile notte.

Noi non vogliamo neanche pensarlo, ma Manuela e Giuseppe, i genitori di Sara, lo hanno pensato e come fiele, veleno, cibo andato a male, lo hanno tirato fuori, lo hanno vomitato, urlando di rabbia e disperazione, da perdere i sensi, fuori dall’aula, mentre i giornalisti riprendevano le reazioni a caldo di tutti i presenti.

Sì, Giustizia è stata fatta, almeno, oggi, quella terrena. In quell’isolamento di tre anni che l’ivoriano dovrà scontare, da cristiani aspiriamo alla Giustizia Divina, da credenti confidiamo nella speranza che l’anima di chi ha commesso questa azione immonda possa comprendere il dolore infinito di una famiglia intera che pian piano dovrà rimettere a posto i tasselli di una vita distrutta. Ricordiamolo tutti che ciò che è accaduto a Vincenzo e Mercedes, perché  poteva accadere a chiunque di noi.