Addio a Stelvio Cipriani, il pianista dei nostri “poliziotteschi”

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STELVIO CIPRIANI
FONTE ILGIORNALE.IT
Stelvio Cipriani, fonte: Flickr - johntrent70
Stelvio Cipriani, fonte: Flickr – johntrent70

Si è spento lunedì 1 ottobre  Stelvio Cipriani, pianista e compositore di celebri colonne sonore. Romano di nascita, fu nursino d’adozione: il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno,  amico e concittadino, lo ha ricordato in una commovente dichiarazione.

I còlti li chiama(va)no “film di genere”, ma la definizione appropriata era ed è: poliziotteschi.

Hanno fatto furore nei (formidabili?) anni Settanta e per buona parte sono stati diretti da registi e interpretati da attori che solo la critica frou frou avrebbe considerato di basso livello.

Poliziotteschi ma non solo: c’era anche il thriller all’italiana, in alcuni casi anticipatore di lungometraggi che subito dopo avrebbero riscosso un grande successo di pubblico, c’era quello che definirei lo “spaghetti polar“, cioè la versione italiana del “polar” d’Oltalpe, mezzo poliziesco mezzo noir: di questa non lunga ma fortunata (e riconosciuta dalla critica solo ex post) serie di prodotti cinematografici in cui l’Italia l’ha fatta da padrona (citofonare Quento Tarantino) resta non solo la straordinaria capacità di leggere il presente (gli anni Settanta italiani, lo sanno anche i bambini, furono caratterizzati anche da un’estrema violenza diffusa), con gli inseguimenti delle Alfa Romeo Giulia, i titoli da quotidiano della pomeriggio e i dialoghi a metà fra il dramma l’eloquio prosaico, ma anche la musica.

Molti film della categoria sono (anche) legati alle loro indimenticabili colonne sonore, realizzate da veri e propri Maestri.

Uno di loro fu Stelvio Cipriani, che firmò le musiche di celebri lungometraggi…”di genere”, appunto, come La polizia ringrazia, La polizia sta a guardare, il bellissimo Cani arrabbiati e molti altri, per un totale di più di 150 film, naturalmente non solo “poliziotteschi”.

Fu un musicista dalle derivazioni straordinariamente affini al jazz fusion e al lounge e non avrebbe affatto stonaco come colonna sonora di un cult della cinematografia mondiale come I tre giorni del condor (che infatti porta la filma di un celebre jazzista americano, Dave Grusin).

Stelvio Cipriani ci ha lasciati lunedì 1 ottobre e troppo in pochi se ne sono accorti: non  i cittadini e il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, perché il grande compositore nato a Roma fu cittadino nursino d’adozione.

«Questa la prima sensazione che ho avuto quando sono stato raggiunto dalla notizia della scomparsa del nostro concittadino e amico Stelvio Cipriani. Se ne è andato in silenzio, senza clamori, come era un po’ il suo essere discreto tra i suoi concittadini», dice Nicola Alemanno.

E noi lo vogliamo ricordare così: